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Asp Cosenza, lunedì sit in contro l`annullamento dei contratti "illegittimi"

COSENZA «La Regione, a seguito delle varie indagini condotte dagli organi giudiziari e alla luce di una recente sentenza della Corte dei conti di ottobre 2012, deciderà nei prossimi giorni la sorte d…

Pubblicato il: 17/11/2012 – 10:13
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Asp Cosenza, lunedì sit in contro l`annullamento dei contratti "illegittimi"

COSENZA «La Regione, a seguito delle varie indagini condotte dagli organi giudiziari e alla luce di una recente sentenza della Corte dei conti di ottobre 2012, deciderà nei prossimi giorni la sorte dei 439 lavoratori stabilizzati nell`Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel triennio 2008-2010». È quanto si afferma in una nota degli stessi dipendenti secondo i quali «sempre più incombente appare la possibilità per questi lavoratori di venire nuovamente “precarizzati” ovvero i loro contratti a tempo indeterminato potrebbero presto essere annullati». «Qualora la volontà politica si esprimesse in tal senso – riporta ancora la nota – i lavoratori ritorneranno, pertanto, a far parte del bacino già ampio dei precari della sanità calabrese. Il 19 novembre, alle 16, in occasione dell`incontro tra i vertici dell`Asp di Cosenza e i rappresentanti sindacali, i lavoratori della sanità si recheranno in massa davanti la sede legale dell`Azienda sanitaria provinciale di Cosenza per ribadire con più forza il loro no all`illegittimo annullamento del contratto. Tanto più in considerazione del fatto che lo stesso arrecherebbe grave danno alla funzionalità del servizio sanitario e alle già compromesse casse della sanità calabrese. Tra le principali ragioni che spingerebbero lo stesso dg dell`Azienda sanitaria ad avallare interventi amministrativi in direzione dell`annullamento, vi sarebbe il timore di perpetrare il danno erariale per come stabilito dalla recente sentenza della Corte dei conti. Reato di cui è stato chiamato a rispondere direttamente l`ex dg Franco Petramala, autore della stabilizzazione».
«Tale timore, però – concludono i lavoratori – non può bastare a giustificare un`azione distruttiva che “destabilizzerebbe”, in un periodo già di forte crisi, la vita di quasi 500 famiglie».

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