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Segna e mostra una maglietta dedicata all`omicida di Raciti

È stato sospeso il giocatore del Cosenza Pietro Arcidiacono che oggi pomeriggio dopo aver segnato ha festeggiatomostrando una maglietta con la scritta “Speziale è innocente”. Antonino Speziale è uno…

Pubblicato il: 17/11/2012 – 18:33
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Segna e mostra una maglietta dedicata all`omicida di Raciti

È stato sospeso il giocatore del Cosenza Pietro Arcidiacono che oggi pomeriggio dopo aver segnato ha festeggiatomostrando una maglietta con la scritta “Speziale è innocente”. Antonino Speziale è uno dei due ultrà del Catania (l`altro è Daniele Micale) condannati per omicidio preterintenzionale, con sentenza passato in giudicato, per la morte dell`ispettore capo di polizia Filippo Raciti avvenuta il 2 febbraio 2007 durante gli scontri allo stadio Angelo Massimino scoppiati mentre si giocava il derby col Palermo. Speziale è stato condannato a otto anni di reclusione con sentenza passata in giudicato dopo la conferma della Cassazione giunta giovedì scorso. Dopo l`arresto Speziale è stato arrestato. La società Nuova Cosenza calcio in serata ha emesso un comunicato in cui «si dissocia dal gesto del proprio tesserato Pietro Arcidiacono, sottolinea la propria completa estraneità ai fatti e comunica l`immediata sospensione del
tesserato».
Arcidiacono, catanese di nascita, dopo avere realizzato la terza rete della sua squadra nella gara giocata a Lamezia Terme contro il Sambiase (vinta dai cosentini 4-3), ha festeggiato mostrando una maglietta bianca, che si è fatto passare dalla panchina, con la scritta in favore di Speziale. Scena che è stata ripresa dalle telecamere di Raisport che ha trasmesso la partita in diretta. Un gesto che ha scatenato la reazione del sindacato di polizia Coisp. «È ignobile» ha commentato Giuseppe Brugnano, segretario calabrese del sindacato indipendente di polizia. «Facciamo appello ai veri tifosi, a cominciare da quelli del Cosenza – ha aggiunto – a prendere totalmente le distanze da questo gesto, anche non entrando allo stadio domenica prossima in occasione della gara casalinga. Alla società rivolgiamo anche un invito pressante a radiare il calciatore dai propri ranghi. Chiediamo infine un intervento immediato della Federcalcio, che deve prendere una sanzione disciplinare durissima». Lo stesso attaccante del Cosenza ha spiegato che «non è stato un gesto contro le forze dell`ordine né, tanto meno, contro la famiglia Raciti, ma solo un atto di solidarietà verso un ragazzo che conosco perché siamo cresciuti nello stesso quartiere di Catania». L`ufficio stampa della Nuova Cosenza calcio ha riferito che la società era all`oscuro del gesto e che la maglietta ad Arcidiacono gli è stata data dalla panchina dal fratello Salvatore, anche lui giocatore del Cosenza.

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