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Il futuro incerto dell`Isn di Mangone

MANGONE Le sorti dell`Isn di Piano Lago restano incerte, avvolte ancora nella nebbia malgrado le rassicurazioni del presidente Cnr in persona, Luigi Nicolais: «Non sarà trasferito a Catanzaro». Eppur…

Pubblicato il: 20/11/2012 – 18:01
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Il futuro incerto dell`Isn di Mangone

MANGONE Le sorti dell`Isn di Piano Lago restano incerte, avvolte ancora nella nebbia malgrado le rassicurazioni del presidente Cnr in persona, Luigi Nicolais: «Non sarà trasferito a Catanzaro». Eppure qualcosa non torna. A partire da un documento, sottoscritto dal direttore generale Paolo Annunziato, in cui il cda del Cnr comunica di aver «condiviso l`opportunità della riorganizzazione». Un piano di riordino, questo, presentato dal direttore dell`Istituto di scienze neurologiche, Antonio Gambardella. Che, oltre a guidare la struttura di Piano Lago, è anche professore associato all`università “Magna Graecia” di Catanzaro. Il progetto si basava principalmente su due assunti: l`alto canone di locazione dell`edificio che ospita l`Isn e il mancato rinnovo della convenzione con la Regione Calabria. Motivazioni smontate da Usi-ricerca.
Nel corso di un incontro con la stampa ospitato nella sede dell`Isn, il sindacato ha ribadito anche oggi la sua posizione e rimarcato l`inconsistenza dei presupposti per il riordino del Cnr. In primo luogo le spese di locazione: «Il proprietario della struttura ha contattato il Cnr per proporre uno sconto del 50% a partire dal prossimo gennaio», spiega il membro della segreteria nazionale Ivan Duca. Che etichetta come «pretestuoso» l`alibi del canone troppo alto, visto che «queste spese non sono a carico dell`istituto, ma dell`amministrazione centrale del Cnr». Strano che proprio ora, dopo 18 anni di attività, i vertici dell`Isn decidano di trovare una nuova sistemazione al centro di scienze neurologiche. Soprattutto adesso che i proprietari dell`immobile hanno optato per una riduzione dell`affitto. Poi c`è la questione, spinosissima, relativa alla convenzione con la Regione che – stando agli addetti ai lavori – dovrebbe essere stata risolta con la firma dello scorso 13 novembre, al termine di un percorso abbastanza opaco. Dopo lo stop registrato nel settembre 2011, infatti, l`iter per il rinnovo della convenzione era stato definitivamente sbloccato nel maggio 2012, «ma da allora si è persa ogni traccia. Perché la convenzione è rimasta in un cassetto per sette mesi?», si chiede ancora Duca.
Resta da chiarire quale sia il prossimo futuro dell`Isn di Piano Lago.
Perché se da una parte le parole di Nicolais suggeriscono il mantenimento dello status quo, dall`altra Gambardella ha convocato per il prossimo 26 novembre una riunione del consiglio d`istituto che, tra gli ordini del giorno, prevede anche la «riorganizzazione dell`Isn».
Secondo quanto riferito da Duca, in seguito alle precise richieste dell’Usi ricerca, relative alle decisioni assunte dal cda del Cnr del 14 novembre, domenica 18 il direttore generale Paolo Annunziato aveva risposto spiegando che «“il cda ha condiviso l’opportunità di riorganizzazione ma si è deciso di approfondire le prospettive dell’attività scientifica della eventuale unione operativa semplice che rimarrebbe a Mangone…”». Successivamente a questa comunicazione – ha spiegato ancora il rappresentante Usi-ricerca – il direttore Gambardella ha comunicato la «“rinuncia del rettore dell’Università Magna Graecia, Aldo Quattrone, ad accogliere la sede amministrativa dell’Isn a Catanzaro”». «Non c`è dunque nessuna rinuncia – secondo Duca – alla struttura scientifica che andrebbe nella “Città dei due mari”».
Infine la dichiarazione di Nicolais, che ha smentito l`ipotesi del trasferimento. «Ma se allora le cose stanno così – si è chiesto Duca – perché il progetto di smantellamento dell’Isn è stato sottoposto al cda per l’approvazione? Perché il direttore generale parla di condivisione da parte dello stesso cda? E ancora, perché Gambardella scrive che Quattrone rinuncia alla sola struttura amministrativa?».
Di fronte a una simile situazione, nella quale non è ancora chiaro quale sarà il destino dell`Isn di Piano Lago, l`Usi-ricerca chiede che durante il prossimo cda, previsto per il 28 novembre, venga deliberata «la definitiva archiviazione della proposta di riorganizzazione dell’Isn, per carenza di motivi». Insomma, dipendenti e ricercatori chiedono certezze, messe nero su bianco. «Noi non ci fidiamo di Nicolais», commenta ancora il rappresentante Usi-ricerca.
Contrario al trasferimento anche il consigliere regionale Mimmo Talarico, per il quale l`istituto deve «rimanere qui dove si trova per una serie di ragioni di ordine scientifico ma anche per evitare che a questo territorio dell’area urbana e in particolare dell’area del Savuto subisca un`ulteriore e importante privazione». Secondo l`esponente dipietrista il governatore Scopelliti deve «prendere in considerazione» le rimostranze di ricercatori e dipendenti, «affinché non si consumi l’ennesimo atto di ingiustizia nei confronti di un territorio che risulterebbe per l’ennesima volta sconfitto a scapito di ragioni campanilistiche di altri». C`è da giurarci, sentiremo parlare ancora di questa storia.

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