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Le mani dei Mammoliti sui fondi agricoli

REGGIO CALABRIA C`è anche l`ex collaboratore di giustizia Saverio Mammoliti tra gli arrestati stamattina dai carabinieri nell`operazione coordinata dalla Dda di Reggio e dalla Procura della Repubblic…

Pubblicato il: 22/11/2012 – 12:38
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Le mani dei Mammoliti sui fondi agricoli

REGGIO CALABRIA C`è anche l`ex collaboratore di giustizia Saverio Mammoliti tra gli arrestati stamattina dai carabinieri nell`operazione coordinata dalla Dda di Reggio e dalla Procura della Repubblica di Palmi.
In manette sono finiti anche il figlio dell`ex pentito, Antonio Mammoliti, e Danilo Carpinelli, anche lui figlio (illegittimo) di Saro Mammoliti.
Undici mesi sono durate le indagini dei militari dell`Arma che hanno documentato le modalità attraverso le quali gli affiliati alla cosca “Mammoliti – Rugolo” si garantivano l’effettivo, seppur non formale, possesso di fondi agricoli in Castellace di Oppido Mamertina, Palmi e Oppido Mamertina, intimidendo i relativi proprietari e perpetrando furti di legname, incendi boschivi e numerosi danneggiamenti. I dettagli dell`inchiesta sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato il procuratore capo Ottavio Sferlazza, l`aggiunto di Reggio, Michele Prestipino, e il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo.
Secondo gli inquirenti, l`indagine ha fatto luce su un’estorsione perpetrata costringendo due prestanome a sottoscrivere una scrittura privata per l’acquisizione di fondi agricoli nel comune di Palmi, che venivano ceduti e gestiti di fatto dalla cosca mediante intestazioni fittizie. Nell`inchiesta, inoltre, è emersa una tentata estorsione ai danni della cooperativa Valle del Marro.
L`ex collaboratore di giustizia e gli altri due arrestati, infatti, avrebbero tentato di costringere i soci della cooperativa a rifiutare l’assegnazione da parte dello Stato dei beni confiscati alla cosca stessa nel comune di Castellace di Oppido Mamertina.
Ogni qual volta la cooperativa iniziava i lavori in un campo, venivano danneggiati i mezzi.
Una terza estorsione, infine, è stata tentata nei confronti del proprietario di un fondo che avrebbe dovuto cederne la titolarità ed il godimento agli indagati.
Oltre agli arresti stamattina sono stati applicati i sigilli a numerosi fondi illecitamente acquisiti, per un valore complessivo di 2 milioni di euro circa.
Il gip, infatti, ha accolto la richiesta di sequestro preventivo avanzata dalla Dda di Reggio nei confronti della famiglia mafiosa.
«Si tratta di un fatto emblematico – ha affermato il procuratore Sferlazza – perché le modalità utilizzate dei tre arrestati sono tipicamente mafiose, come il taglio degli alberi. Riappropriarsi di questi beni era un modo per riacquistare il prestigio».
«Ancora una volta, quest`operazione è emblematica della sinergia tra gli uffici della procura Distrettuale antimafia e quelli della procura di Palmi – ha aggiunto il procuratore Creazzo – Scoperto infatti che dietro quegli attentati c`erano i Mammoliti, abbiamo trasmesso tutti gli atti alla Dda».
«L`indagine testimonia il senso della presenza nel territorio delle compagnie dei carabinieri – ha dichiarato l`aggiunto Prestipino –. Non è il primo è, posso assicurare, non sarà l`ultimo esempio di sinergia operativa con i colleghi di Palmi. L`operazione di oggi è un risultato importante perché siamo in un territorio dove queste situazioni sono estremamente diffuse, dove ci sono decine di proprietari di aziende agricole che sono continuamente taglieggiati».
«Non è il residuato di una mafia di altri tempi, – ha ribadito Prestipino – ma qui sta il vero potere criminale della `ndrangheta che condiziona lo sviluppo economico di un territorio. In una notte sono stati distrutti ben 640 ulivi. Con quest`operazione vogliamo invertire una tendenza che è fortemente operativa, vogliamo riaffermare la presenza dello Stato. Vogliamo difendere chi vuole stare nel mercato e si oppone ai voleri della `ndrangheta. È una partita decisiva e per questo la nostra solidarietà va a don Pino De Masi».

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