Cia e Confagricoltura: pronti a "trattore selvaggio"
LAMEZIA TERME «Siamo pronti a rimettere in moto i trattori». Che la battuta di Mauro D`Acri, nel corso della conferenza stampa dei vertici regionali di Cia e Confagricoltura, non sia stata riferita a…

LAMEZIA TERME «Siamo pronti a rimettere in moto i trattori». Che la battuta di Mauro D`Acri, nel corso della conferenza stampa dei vertici regionali di Cia e Confagricoltura, non sia stata riferita all`utilizzo normale dei mezzi meccanici lo si è capito subito dopo, quando il presidente ha aggiunto: «Li abbiamo tenuti spenti in questi due anni e mezzo, ma siamo pronti a sfilare davanti alle sedi della Regione». “Trattore selvaggio” potrebbe entrare presto in azione, quindi, perché le due organizzazioni non escludono il ritorno a forme estreme di protesta. Nell`incontro con i giornalisti nella sede ragionale di Unioncamere, a Lamezia Terme, sono state le doglianze verso la politica a farla da padrone. Assieme a D`Acri, presidente regionale della Cia, anche Alberto Statti, il suo omologo della Confagricoltura, ha parlato di «una determinazione a porre in atto azioni eclatanti perché è la nostra base che ce le chiede». Mancanza di investimenti, scarsa vigilanza della Regione sui consorzi di bonifica e la richiesta di un dialogo sulla programmazione del prossimo Psr sono stati i temi centrali della conferenza, a partire dai quali sono state sviscerate forti critiche all`indirizzo del governatore Peppe Scopelliti. «A spendere siamo bravi tutti – ha attaccato Statti – cosa diversa, e più difficile, è dimostrare di saper investire. Questa Regione si mobilita con celerità per tentare di risolvere le emergenze che ritiene delle palle al piede, vedi il destino di Arssa e Afor, ma fino ad oggi non ha dimostrato alcuna intenzione di realizzare investimenti mirati per il mondo agricolo». La mancata sburocratizzazione delle procedure e lo scarso aiuto per l`accesso al sistema creditizio sono stati gli esempi portati dal presidente che, dopo aver sottolineato «i meriti dell`assessore Antonio Trematerra, che ha giustamente imposto nuove regole per la spesa dei fondi europei», ha lamentato «il grosso limite che dopo due anni e mezzo a guida Scopelliti abbiamo riscontrato in questa giunta: non si può pensare che tutti gli investimenti nel settore si facciano con i fondi Ue, lasciando poche poste mirate sul bilancio dell`ente». D`Acri ha spostato il ragionamento sulle cose che «si possono fare assieme». «Chiediamo alla Regione di convocarci – ha proposto il presidente – perché dobbiamo gettare nuove basi per il Piano di sviluppo rurale 2014/2020: se questo appello rimarrà inascoltato, siamo pronti a forme estreme di protesta». Chiedono «concertazione» i due sindacati degli imprenditori. «I consorzi di bonifica – ha concluso Statti – così come sono, sono solo enti pericolosi che danneggiano le imprese. Non sono gestiti con professionalità e la Regione non vigila sui bilanci, che sono in pareggio, ma solo sulla carta: su questo argomento non siamo più disposti a tollerare grandi proclami e troppe chiacchiere».