TRAGEDIA A ROSSANO | «Lo sciacalaggio delle agenzie funebri sarà punito»

ROSSANO Le imprese di onoranze funebri che si contendono i corpi dei sei operai romeni. Le parole pesanti e irrispettose che volano a poche ore di distanza dalla tragedia («questi sono miei… qui non deve venire nessuno da Mirto»), le immagini ancora negli occhi. E conseguenze nefaste per il nome della città di Rossano. Dopo la vergogna arrivano i primi provvedimenti, comunicati dall`amministrazione comunale, che parla di «una delle pagine più buie della storia prestigiosa e civile di questa città». La condanna espressa dal sindaco e dall`amministrazione comunale è ferma: «Non è tollerabile ed accettabile che possa esservi tanto vergognoso disprezzo dei defunti, dei loro corpi, del dolore dei famigliari e della stessa sensibilità e commozione di una comunità profondamente colpita da una tragedia, come quella di sabato scorso, che tocca e non può non toccare indistintamente tutti. La particolare situazione venutasi a creare sabato 24, nell’immediatezza dell’arrivo dei soccorsi ed alla presenza delle forze dell’ordine, così come denunciato in atti formali, ha determinato turbamento e concrete minacce all’ordine pubblico, con la commissione di atti punibili penalmente e che hanno generato e generano nella collettività paura e disagi». Così, d`intesa con il prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, e con il commissariato e la compagnia dei carabinieri di Rossano, gli uffici comunali stanno completando gli atti per sospendere le licenze delle agenzie di onoranze funebri coinvolte «nei fatti denunciati pubblicamente e per come formalmente notificato in tarda mattinata ai sindaci di Rossano e di Crosia, al prefetto, al questore ed alla Procura della Repubblica». Lo sciacallaggio non resterà senza risposta, mentre il primo cittadino annuncia di essere in contatto con l`arcivescovo di Rossano-Cariati, Santo Marcianò, per definire la data del lutto cittadino.