Riparte il laboratorio teatrale "Capusutta"
LAMEZIA TERME Dopo il successo della prima edizione con la riscrittura di Aristofane “Donne al parlamento”, uno spettacolo che ha coinvolto più di 60 tra bambini e adolescenti e che ha replicato, dop…

LAMEZIA TERME Dopo il successo della prima edizione con la riscrittura di Aristofane “Donne al parlamento”, uno spettacolo che ha coinvolto più di 60 tra bambini e adolescenti e che ha replicato, dopo il debutto lametino, al teatro Valle Occupato di Roma, è ripartito il laboratorio teatrale Capusutta.
Da metà ottobre si è iniziato a lavorare per la selezione dei ragazzi delle scuole lametine e da lunedì scorso sono ripresi gli appuntamenti settimanali del progetto teatrale sostenuto dal Comune di Lamezia Terme, con la direzione artistica di Marco Martinelli – Teatro delle Albe, condotto dalla compagnia napoletana Punta Corsara in collaborazione con l`associazione La Strada e Dario Natale.
Al momento sono circa 45 i partecipanti al laboratorio gratuito che si svolge normalmente il lunedì dalle 15 a Palazzo Panariti. Anche quest`anno si intende coinvolgere un gruppo di circa 60 persone, costituito dai bambini rom dell`associazione La Strada insieme agli studenti delle scuole superiori (14 – 18 anni) che aderiranno al laboratorio (gli istituti coinvolti sono: Magistrale, Tecnico Professionale, Scientifico e Ragioneria).
Con Capusutta si intende continuare ad esplorare l`universo di Aristofane e il suo risuonare con i pensieri e le idee degli adolescenti lametini, immaginando per l`annualità 2012/2013 la seconda tappa di una possibile trilogia sul commediografo greco.
La compagnia Punta Corsara, nella figura del regista Emanuele Valenti e delle guide Christian Giroso, Giovanni Vastarella e Antonio Stornaiuolo, condurrà il laboratorio teatrale negli spazi di Palazzo Panariti fino a marzo 2013, concludendo il lavoro con una dimostrazione finale per il pubblico di Lamezia.
Al gruppo quest`anno si aggiunge anche Francesco Bitonti, tirocinante del corso di alta formazione “Il teatro come strumento per le professionalità educative” dell’Università degli Studi di Bologna.