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Naccari Carlizzi guida l`appello al voto per Renzi

REGGIO CALABRIA «La politica che si riconcilia con la partecipazione e la speranza. Questo è il significato della candidatura di Matteo Renzi per i suoi sostenitori della provincia di Reggio. I maggi…

Pubblicato il: 30/11/2012 – 18:41
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Naccari Carlizzi guida l`appello al voto per Renzi

REGGIO CALABRIA «La politica che si riconcilia con la partecipazione e la speranza. Questo è il significato della candidatura di Matteo Renzi per i suoi sostenitori della provincia di Reggio. I maggiorenti del Pd, l’intera Sel di Vendola, tutti i socialisti di Nencini e l’Api di Tabacci chiedono agli elettori del centro sinistra un voto per riproporre, come in un disco già sentito, le stesse politiche e gli stessi uomini per governare il Paese». È quanto sostiene in una nota, l`ex assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi, impegnato a sostenere in questo turno di ballottaggio la candidatura di Matteo Renzi.
«La candidatura di Renzi – prosegue Naccari –  invece è popolare perché vuole cambiare la politica, propone un programma di svolta e vuole allargare i confini elettorali del Pd. In questi mesi abbiamo assistito a una crescita del consenso al partito proprio perché soprattutto Renzi ha allargato l’area di interesse verso il centrosinistra. Le regole imposte dai partiti alle primarie purtroppo hanno posto un limite ad un ulteriore traguardo impedendo ai tanti che si sono interessati alla competizione, ma non hanno potuto o voluto votare al primo turno, di votare domenica prossima. Questo è un grave errore che denota ancora un residuo culturale di chiusura culturale dei partiti che fa pensare ai loro dirigenti di potere essere i padroni delle scelte. Il segnale che alcuni, specie nel Pd locale, hanno cercato di dare, alla ricerca affannosa di un unanimismo sulla candidatura di Bersani, ha avuto più un sapore bulgaro di conformismo che di un partito che coglie le istanze di cambiamento».
Naccari non va per il sottile nel corso della sua disamina: «Il sostegno acritico al segretario Bersani dopo le scelte fatte in Calabria che hanno mortificato il protagonismo dei calabresi è segno di una sindrome servile ispirata più da chi vuole stare allineato per essere beneficiato personalmente nelle deroghe alle candidature che di chi ha a cuore il futuro dei territori. Noi non abbiamo spinto a condizionato alcuno, accettando persino le scelte diverse dalla nostra dei tanti amici che dentro il Pd hanno manifestato personali inclinazioni verso altri candidati. Allo stesso modo non riteniamo che la candidatura di Renzi sia uno strumento per ritagliarsi uno spazio. È in gioco il futuro del Pd, della politica e forse l’ultima speranza di cambiamento dell’Italia. Il voto alle primarie è non è un passaggio qualsiasi ma uno spartiacque su cui riflettere».
In definitiva, «il programma di Renzi che punta sui servizi per i cittadini e su un approccio dal basso è quello più utile al Mezzogiorno che è la parte del Paese con meno servizi ed infrastrutture sociali. Facciamo appello agli elettori affinchè valutino le proposte senza farsi condizionare dai diktat dei maggiorenti dei partiti. È il momento per gli elettori di guidare le scelte, non di farsi guidare da chi non li frequenta e alle volte non li rappresenta nemmeno. I tanti elettori che hanno votato Bersani per disciplina di partito o perché spinti dai propri riferimenti devono scegliere. Se condividono la gestione del partito di questi anni votando Bersani o se ritengono che sia arrivato il momento di superare una visione datata della sinistra e costruire con Renzi nuove politiche, un nuovo gruppo dirigente non centralista nelle scelte. Facciamo appello agli elettori delle primarie perché riflettano sul voto, scelgano Renzi che è l’unico candidato in grado di vincere con distacco le elezioni consentendo al Paese di essere governato da una proposta politica omogenea, nuova e capace di affrontare il cambiamento. Facciamo appello agli elettori di Vendola che ha rappresentato una proposta credibile e ha fondato un partito per distinguersi. Sarebbe veramente un peccato che i suoi sforzi facessero tornare indietro l’orologio riproponendo le logiche che proprio Vendola negava costituendo Sel».

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