Premi Ubu, è La Ruina il “miglior attore”
“Italianesi” nell`empireo del teatro internazionale. La trentacinquesima edizione dei Premi Ubu ha finalmente i suoi vincitori: tra questi, il calabrese Saverio La Ruina, “miglior attore” per il suo…

“Italianesi” nell`empireo del teatro internazionale. La trentacinquesima edizione dei Premi Ubu ha finalmente i suoi vincitori: tra questi, il calabrese Saverio La Ruina, “miglior attore” per il suo ultimo spettacolo. La Ruina concorreva anche alla nomination di migliore novità italiana. La premiazione avverrà stasera a Milano (Piccolo Teatro di via Rovello) a partire dalle 18,30 a cura dell’Associazione Ubu per Franco Quadri.
Si tratta dei più prestigiosi riconoscimenti in campo teatrale su scala nazionale: per La Ruina si conclude così un 2012 ricco di soddisfazioni, con repliche fino in Albania – per il centenario dell’indipendenza della nazione – per la pièce da lui scritta e interpretata (produzione Scena Verticale) e dedicata a una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case.
Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il “nostro” che vi nasce nel 1951 e vive quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia.
La vittoria agli Ubu segue, per “Italianesi”, quella del premio nazionale Enriquez per la drammaturgia 2012: il monologo (ispirato a storie vere) ha debuttato lo scorso novembre al teatro India di Roma e poi è stato replicato a Milano, Napoli, Calenzano, Perugia, Venezia, Cosenza e Messina prima di approdare al Theatre de La Ville di Parigi ed essere inserito nel cartellone del Magna Graecia teatro festival. Il testo dell`ultima pièce dell`attore e regista di Scena verticale (sul palco con musiche originali eseguite dal vivo da Roberto Cherillo) l`anno scorso, nella sua prima stesura, era giunto nella cinquina dei finalisti al Premio Riccione per il Teatro 2011.