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Regione, via libera al bilancio di previsione 2013

REGGIO CALABRIA Via libera al bilancio di previsione 2013 del consiglio regionale. Lo stanziamento approvato, relativo alle spese correnti del parlamentino regionale, è di 62,5 milioni di euro. La ma…

Pubblicato il: 21/12/2012 – 17:06
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Regione, via libera al bilancio di previsione 2013

REGGIO CALABRIA Via libera al bilancio di previsione 2013 del consiglio regionale. Lo stanziamento approvato, relativo alle spese correnti del parlamentino regionale, è di 62,5 milioni di euro. La manovra è stata presentata in Aula dal vicepresidente dell’assemblea Alessandro Nicolò, che ha ricordato le procedure avviate durante la legislatura per «la razionalizzazione dei costi della politica, un percorso iniziato autonomamente anticipando gli orientamenti successivamente codificati con la spending review». Secondo quanto riferito durante la seduta, i risparmi che il Consiglio realizzerà nel 2013 ammonteranno complessivamente a poco più di tre milioni di euro, ottenuti soprattutto grazie all’abolizione del vitalizio (per un risparmio di 1,6 milioni); alla riduzione degli accessi da 20 a 15 (500mila euro); all’abolizione del trattamento di fine mandato (420mila euro); alle riduzioni delle indennità dei consiglieri regionali (648mila euro); al taglio delle missioni (120mila euro).
Il bilancio di previsione per il 2013 comporta un abbattimento delle spese per il funzionamento del consiglio regionale di circa sette milioni di euro rispetto al 2012, «realizzato – ha detto ancora Nicolò – con i risparmi derivanti dal nuovo trattamento indennitario dei consiglieri regionali, dai contributi per il funzionamento dei gruppi consiliari e da altri voci di spesa che hanno la caratteristica di essere comprimibili e non obbligatorie». Rispetto all’esercizio 2010, invece, il risparmio ottenuto è di 16,5 milioni di euro, pari al 20,88%.

SALTA LA LEGGE SALVA-PRECARI Salta per la seconda volta consecutiva l’approvazione della “Gentile-Chiappetta”, la proposta di legge che punta a ristabilizzare i precari della sanità. Tutto rinviato in attesa di un ulteriore «parere preventivo» da parte dei competenti uffici legislativi, così come riferito dal presidente della III commissione Sanità Nazzareno Salerno. Il rischio è che la nuova norma non superi i vincoli imposti dalla Corte costituzionale, che già nel maggio 2011 aveva azzerato circa 450 assunzioni a tempo indeterminato del personale sanitario. Dal punto di vista politico, invece, è evidente il fallimento dell’iniziativa sponsorizzata soprattutto dal senatore Tonino Gentile, convinto – secondo quanto dichiarato nelle settimane scorse – della bontà della legge, che non presenterebbe profili di incostituzionalità «giacché sono state approntate le modifiche formali e sostanziali richieste dalla prassi costituzionale». Il provvedimento, inoltre, non determinava – sempre secondo l’esponente Pdl – contraddizioni con il piano di rientro, in quanto non prevedeva ulteriori aggravi di spesa, chiudendo le «finestre» a quanti avevano prodotto domanda di stabilizzazione «entro il 31 dicembre 2008». Evidentemente però l’incognita di una nuova bocciatura della Consulta ha spinto la maggioranza a un ulteriore passo indietro.

LA SPENDIG REVIEW E intanto continuano i tagli ai costi della politica regionale. La spending review calabrese registra oggi un nuovo atto, con l’approvazione di una legge che prevede anche la riduzione dei fondi a favore dei gruppi consiliari. I principi della nuova norma – che ha trovato consenso unanime in Aula e durante la conferenza dei capigruppo – prevedono lo stanziamento di 100mila euro annui da dividere, in base ai relativi coefficienti, tra tutti i gruppi. A questa cifra si aggiungerà un tetto di cinquemila euro annui per ogni consigliere regionale. Secondo le cifre riportate in aula del presidente del Consiglio, Franco Talarico, per il prossimo anno la spesa per i gruppi consiliari ammonterà a circa 350mila euro. Il provvedimento include un ritocco al ribasso anche per i “rimborsi” di carica, di funzioni e di spese per l’esercizio del mandato. Verranno cioè ridotte anche le indennità di presidenti e vicepresidenti di giunta regionale, Consiglio, commissioni e presidenti dei gruppi.
«Abbiamo abolito il vitalizio e, unica regione in Italia, anche il trattamento di fine rapporto», ha detto Talarico, che ha ricordato anche l’istituzione del collegio esterno dei revisori dei conti per il consiglio regionale. «Vogliamo utilizzare queste risorse in modo produttivo. C’è stato da parte di tutte le forze in Consiglio un grande senso di responsabilità che darà i suoi effetti per molti anni», ha concluso il presidente dell`assemblea. Tra tagli a indennità e ai finanziamenti per i gruppi il risparmio dovrebbe aggirarsi attorno ai sei milioni di euro all’anno.

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