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Corecom, accolto il ricorso della Gulisano

LAMEZIA TERME Non c`è che dire: la vita del Corecom calabrese è davvero tormentata. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall`ex presidente Silvia Gulisano contro la nomina di Aless…

Pubblicato il: 28/12/2012 – 15:35
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Corecom, accolto il ricorso della Gulisano

LAMEZIA TERME Non c`è che dire: la vita del Corecom calabrese è davvero tormentata. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall`ex presidente Silvia Gulisano contro la nomina di Alessandro Manganaro, Paolo Posteraro (che nel frattempo, dopo le dimissioni presentate, è stato sostituito da Carmelo Carabetta) e Gregorio Corigliano. L`organo di giustizia di secondo grado, con una sentenza depositata nella giornata di oggi, ha annullato la sentenza del Tar (sfavorevole alla Gulisano) e rinviato gli atti ai giudici del tribunale amministrativo di Reggio Calabria. «Essendo il Corecom un organismo amministrativo – si legge nella sentenza –, è confermata la giurisdizione del giudice amministrativo per quanto concerne la presente controversia». La decisione assunta dal Consiglio di Stato non rappresenta un inedito. Già nei mesi scorsi, in Campania, i giudici avevano ribaltato una decisione del Tar, ripristinando in sella al Corecom della Campania i componenti che erano stati inizialmente esclusi.

UNA VICENDA INTRICATA I ricorsi (inizialmente erano due) vengono presentati dalla Gulisano lo scorso mese di gennaio dopo l`ufficializzazione, da parte del presidente del consiglio regionale Franco Talarico, della nuova terna indicata per guidare il Corecom. Il primo è contro il decreto di decadenza del precedente comitato regionale delle telecomunicazioni, il secondo avverso la nomina dei nuovi componenti. Nelle 51 pagine preparate dal legale della Gulisano, Giuseppe D’Ippolito, c’è un campionario di accuse anche gravi: violazioni costituzionali, della legislazione nazionale, eccesso di potere, violazione delle stesse leggi regionali, illegittimità, omissioni, abusi «e persino – attacca la Gulisano – documenti falsi. Nel decreto viene semplicemente motivato che il precedente comitato era stato nominato senza la componente di minoranza. Un risultato che è scaturito sulla base di una votazione unanime del consiglio regionale che affidava al presidente del Consiglio i poteri sostitutivi di nomina. A quel comitato – ricorda sempre l’ex presidente del Corecom – poi da me presieduto non è stato mai mosso alcun rilievo, nonostante la fase delicata in cui ha operato sotto elezioni per valutare e garantire il rispetto della par condicio. E poi – aggiunge – se l`opposizione avesse avuto da ridire sulla composizione avrebbe potuto tranquillamente farlo impugnando le nomine davanti al Tar oppure reclamando il mancato rispetto della normativa regionale». ?C’è qualcosa che non torna, insomma. Le attenzioni sono concentrate sul comma 9-bis della legge calabrese 27/2011 che ha reso possibile l’azzeramento del Corecom targato Gulisano-Campanella-Manganaro.

GLI ELENCHI CONTESTATI Ma ci sono aspetti più gravi. Nel ricorso di fa riferimento, addirittura, a «carte false», a un presunto «broglio» elettorale: la Gulisano e il suo legale rendono pubblici in conferenza stampa gli elenchi dei nominativi con le candidature presentate per l’elezione dei componenti del Corecom nei quali non figura (né nell’elenco approvato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio il 6 settembre 2010 e neppure in quello approvato il 19 settembre 2011) il nominativo (si tratta di Paolo Posteraro) di uno degli eletti lo scorso 30 dicembre dal presidente Franco Talarico. «Nulla da ridire – mette le mani avanti la Gulisano – rispetto alla composizione del nuovo comitato formato da persone degnissime e preparate. Non è questo il punto». Ora questa nuova puntata segnata dalla decisione del Consiglio di Stato.

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