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Il fratello di Marando: «Rocco ha problemi psicologici»

TORINO «Mio fratello è un pò malato. Ha dei seri problemi psicologici. E poi beve, è scomposto e maleducato. Io ce l`ho con lui, è vero, ma non per quello che ha detto ai giudici: è per come ci ha se…

Pubblicato il: 09/01/2013 – 19:36
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Il fratello di Marando: «Rocco ha problemi psicologici»

TORINO «Mio fratello è un pò malato. Ha dei seri problemi psicologici. E poi beve, è scomposto e maleducato. Io ce l`ho con lui, è vero, ma non per quello che ha detto ai giudici: è per come ci ha sempre trattato». Così, dalla gabbia degli imputati, Rosario Marando, uno dei fratelli del pentito Rocco, è intervenuto oggi all`udienza del processo “Minotauro”. Si è trattato di dichiarazioni spontanee con cui Marando, considerato dall`accusa uno degli esponenti del “locale di Volpiano“, ha voluto rispondere a Rocco, il quale, nel motivare la sua scelta di pentirsi e di denunciare i familiari, aveva parlato del clima di “minacce“ che si era creato e della volontà di allontanare il figlio da quell`ambiente: «I miei fratelli – ha detto – erano dei trafficanti di droga che hanno fatto solo del bene alla famiglia e agli amici. Eppure, fra di noi, ci ammazziamo l`uno con l`altro. E magari patiamo dei danni per episodi che risalgono ad ancora prima che nascessimo. Da quando mi sono pentito ho perso la casa, i parenti, la moglie, tutto. E continuano a ordinarmi di ritrattare: quando ero in carcere mi hanno anche fatto avvicinare dal cappellano (che verrà interrogato come testimone, ndr)». «È vero il contrario», gli ha risposto Rosario. «È lui che continua a contattare la mamma e mia moglie. Ed è stato lui a farmi avvicinare dal sacerdote. Quello che vuole da noi sono soldi. Noi gli diciamo di tornare a casa, ed è giusto. Ma non di ritrattare. Noi non temiamo il processo. E la verità prima o poi verrà a galla».
Durante l`udienza, Rocco Marando ha parlato delle varie attività illecite del clan. Il pm Roberto Sparagna ha affermato che «ci sono dei morti ammazzati direttamente riconducibili al “locale” di Volpiano. Almeno tre o quattro. Per faide interne». Il pentito ha anche tracciato un sommario resoconto di quanto fruttavano droga e investimenti vari, spiegando che si tratta di miliardi: «Io – ha puntualizzato – possiedo anche un terreno che è intestato a un prete della Falchera» (un quartiere dell`estrema periferia nord di Torino).

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