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Nuovo tribunale di Reggio, rinviato a giudizio il boss Libri

REGGIO CALABRIA Dovranno affrontare il processo il boss Pasquale Libri e Edoardo Mangiola, accusati dalla Dda di Reggio Calabria di associazione mafiosa, estorsione, rapina, illecita concorrenza con…

Pubblicato il: 10/01/2013 – 16:05
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Nuovo tribunale di Reggio, rinviato a giudizio il boss Libri

REGGIO CALABRIA Dovranno affrontare il processo il boss Pasquale Libri e Edoardo Mangiola, accusati dalla Dda di Reggio Calabria di associazione mafiosa, estorsione, rapina, illecita concorrenza con violenza o minaccia aggravate dalle modalità mafiose. Il gip Bennato ha infatti ritenuto solido il castello accusatorio costruito dal pm Colamonici e che adesso dovrà essere sostenuto dal pm Cosentino che li vuole responsabili delle estorsioni che il clan Libri aveva imposto alla ditta Bentini, impegnata nei lavori per il nuovo tribunale. Il clan – hanno accertato le indagini – non aveva imposto la solita mazzetta ma le forniture e la manodopera, dopo averne terrorizzato i dirigenti.
«Non posso più uscire di casa… A casa la sera, ieri, tre persone!… Ho dovuto mettere… perché poi ho avuto un`altra… mi hanno mandato a chiamare un certo Libri! Pare che sia il capo della cosca locale! Mi ha detto solo che mi vuole parlare perché lui fa le mense aziendali e sarebbe interessato a mettere una mensa in questo cantiere!»: sono queste le frasi disperate del responsabile del cantiere della Bentini Spa, Umberto Liguori, che gli inquirenti hanno ascoltato nel corso delle indagini.
A mettere gli inquirenti sulle tracce dei Libri, l’incendio del 3 gennaio 2008 ai danni del Bar Millevoglie, andato completamente distrutto, appena completati i lavori di ristrutturazione. Nonostante il titolare avesse ossequiato  le ditte della zona, roccaforte dei Libri, affidando loro i lavori, il clan non aveva gradito i propositi del titolare del bar distrutto di avviare un servizio di tavola calda. Le indagini hanno quindi puntato Edoardo Mangiola, gestore del bar “Senza Tempo”, con annessa tavola calda, ma per la Procura soprattutto  collettore dell’estorsione ai danni della Bentini. I Libri, infatti, avevano imposto alla società che il servizio mensa fosse affidato al suo bar.

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