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Reggio, pagato per progetti inesistenti Cinque anni all`architetto Labate

REGGIO CALABRIA Cinque anni di reclusione, due in più di quanto chiesto dal pm per l’architetto Bruno Labate. Il gup Tommasina Cotroneo non ha ritenuto sufficiente la pena proposta dalla pubblica acc…

Pubblicato il: 21/01/2013 – 21:11
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Reggio, pagato per progetti inesistenti Cinque anni all`architetto Labate

REGGIO CALABRIA Cinque anni di reclusione, due in più di quanto chiesto dal pm per l’architetto Bruno Labate. Il gup Tommasina Cotroneo non ha ritenuto sufficiente la pena proposta dalla pubblica accusa per il professionista Labate, accusato di peculato e truffa per le maxiliquidazioni arrivate sui suoi conti dal Comune di reggio Calabria, per opere mai realizzate.
Un verdetto che arriva al termine di un iter tormentato, durante il quale le difese, rappresentate dagli avvocati Pasquale Foti e Antonino Scimoni, si sono viste rigettare  il patteggiamento a un anno e 8 mesi di carcere (con pena sospesa) concordato con la Procura della Repubblica, perché è “congruo”.
In precedenza, la richiesta di patteggiamento, era stata accolta favorevolmente dalla Procura a condizione che Bruno Labate restituisse l`intero importo delle somme che l`ex dirigente del settore Bilancio Orsola Fallara – morta suicida nel dicembre 2010 – avrebbe, secondo l`accusa, liquidato a Labate. Stando a quanto accordato da accusa e difesa, l`architetto – ex capo della delegazione romana della Regione Calabria – avrebbe dovuto versare nelle malandate casse di Palazzo San Giorgio anche gli interessi maturati su quegli importi e una compensazione di 40mila euro, per il danno arrecato all`immagine dell`amministrazione comunale.
Ma se per l’architetto Labate il processo Fallara è già arrivato a sentenza, nelle aule del Cedir è ancora in piena fase istruttoria il filone principale che vede alla sbarra l`ex sindaco di Reggio Giuseppe Scopelliti, oggi governatore della Calabria, accusato dai pm di abuso d`ufficio e falso in atto pubblico – e i tre revisori dei conti di Palazzo San Giorgio, cui i magistrati dell`accusa contestano solo il falso.

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