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Omicidio a Montauro, un fucile accanto al corpo

MONTAURO Due colpi di fucile calibro 12, così è stato freddato Francesco Chiodo, imprenditore di 44 anni, ucciso ieri sera davanti alla cava in cui aveva appena finito di lavorare. Due le persone che…

Pubblicato il: 22/02/2013 – 8:53
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Omicidio a Montauro, un fucile accanto al corpo

MONTAURO Due colpi di fucile calibro 12, così è stato freddato Francesco Chiodo, imprenditore di 44 anni, ucciso ieri sera davanti alla cava in cui aveva appena finito di lavorare. Due le persone che avrebbero atteso nell`ombra la vittima. Un`esecuzione che non ha lasciato scampo a Chiodo. Accanto al corpo i sicari hanno lasciato l`arma utilizzata per l`agguato. Per gli inquirenti rappresenta un segnale della potenza di fuoco nella disponibilità del gruppo. Identica cosa era accaduta a Vallefiorita, il kalashnikov utilizzato per il duplice omicidio è stato fatto ritrovare accanto ai corpi di Giuseppe Bruno, di 39 anni, e la moglie, Caterina Raimondi, di 29. Non sarebbe l`unico collegamento tra i due fatti di sangue.
Chiodo era stato coinvolto nell`operazione della Dda contro i clan della zona jonica “Showdown”. Si era costituito ai carabinieri della Compagnia di Soverato il 16 dicembre del 2011, il giorno dopo l`emissione di un provvedimento di fermo nei suoi confronti. Successivamente era stato scarcerato ma nelle scorse settimane è stato rinviato a giudizio insieme ad un`altra trentina di persone per un processo che è stato fissato per il 13 marzo prossimo. Chiodo, secondo l`accusa, sarebbe stato in rapporti con la cosca Sia-Procopio-Tripodi, ed in particolare avrebbe avuto rapporti con i vertici della `ndrina soprattutto per l`esecuzione di attività lavorative nell`ambito del movimento terra e dell`edilizia.?
Il fascicolo è già in mano al pm della Dda Vincenzo Capomolla. L`attenzione si sta concentrando su alcuni episodi avvenuti nei mesi scorsi in quella zona della provincia di Catanzaro. Attentati incendiari, richieste estorsive e minacce che hanno riguardato diverse attività economiche dell`area. Proprio dietro quei fatti si potrebbe celare il movente della nuova esplosione di violenza nel Soveratese.

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