Gli ex dipendenti della Gdm occupano Palazzo San Giorgio
REGGIO CALABRIA Cassa integrazione finita e nessuna certezza per il futuro. Neanche l`incontro avuto in prefettura ha interrotto la protesta degli ex dipendenti della Gdm che da stamattina hanno occu…

REGGIO CALABRIA Cassa integrazione finita e nessuna certezza per il futuro. Neanche l`incontro avuto in prefettura ha interrotto la protesta degli ex dipendenti della Gdm che da stamattina hanno occupato la sala consiliare di Palazzo San Giorgio.
Chiedono un impegno della terna commissariale per sbloccare la situazione che si protrae da oltre 18 mesi, a partire dalla proroga della cassa integrazione.
I lavoratori, inoltre, pretendono chiarezza circa l`unico imprenditore, il gruppo Bonina, che ha avanzato una controproposta per rilevare la Gdm. «Non la conosciamo questa controproposta» spiegano i dipendenti.
«Noi siamo qui per rivendicare il nostro posto di lavoro – sottolinea Sergio Torino, una sorta di portavoce di tutti i lavoratori della Gdm -. La nostra azienda è sottoposta a una procedura di amministrazione straordinaria. Il tribunale e il ministero hanno nominato un commissario ad acta, il professore Marcello Parrinello, affinché seguisse la nostra vertenza. Dopo alcuni incontri sindacali e dopo alcune assemblee con i lavoratori, finalmente c`è stato un bando teso a vendere il pacchetto dell`intera azienda, 16 punti vendita e quasi tutti i lavoratori. In una prima fase pareva che ci fossero quattro o cinque eventuali offerenti. Ma all`apertura delle buste, d`incanto le manifestazioni di interesse si sono dissolte. Si è arrivati a una sola controfferta al bando stilato dal professore Parrinello. In sostanza, il gruppo Bonino chiedeva di rivalutare la rinegoziazione dei contratti di locazione dei punti vendita, di visionarli in modo da calcolare eventuali costi per ripristinare l`agibilità, e dopo fare una discussione privata per stabilire sia il compenso economico sia la percentuale di assorbimento del personale».
«Siamo in cassa integrazione – ha aggiunto Torino – dal luglio 2011 ed è scaduta l`8 febbraio. Anche qui c`è stato un blocco della procedura di proroga. Oggi abbiamo avuto la massima disponibilità dei vertici della prefettura nella persona del capo di gabinetto, la dottoressa Suraci, che si è impegnata a contattare gli attori della nostra vicenda e ci ha consentito di snellire i passaggi burocratici per la proroga della cassa integrazione. Restiamo comunque qui a Palazzo San Giorgio per sapere il nostro futuro lavorativo. Non possiamo più accettare che il professore Parrinello vada al ministero, contratti e chiuda l`accordo con questo eventuale offerente dandogli la possibilità di valutare quali sono i punti vendita più appetibili e stabilire la quota di lavoratori da tenere. Il bando ha stabilito la vendita di tutti i sedici punti della Gdm. Qui si sta rimodulando il bando a favore di chi? E perché noi non possiamo avere voce in capitolo? Che ci venga spiegato perché noi stiamo rivendicando semplicemente i nostri diritti. Non vogliamo la carità, ma chiediamo che si segua una prassi legale, chiara, netta e trasparente».