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Bye bye Ponte

ROMA «In novembre abbiamo fatto un decreto legge che fissava le condizioni a cui si poteva tenere aperto il progetto (del Ponte sullo Stretto, ndr): ci si è dati 4 mesi, cioé fino al 1 marzo, per rif…

Pubblicato il: 28/02/2013 – 13:13
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ROMA «In novembre abbiamo fatto un decreto legge che fissava le condizioni a cui si poteva tenere aperto il progetto (del Ponte sullo Stretto, ndr): ci si è dati 4 mesi, cioé fino al 1 marzo, per riformulare l`accordo con il contraente generale e purtroppo per ora non ci sono stati segnali concreti di voler accedere a quanto previsto dalla legge, quindi la scadenza andrà non rispettata, di conseguenza accadrà quanto prevede la legge», cioé il contratto decadrà. Lo ha affermato il ministro dei Trasporti, Corrado Passera. Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri aveva deciso di non concedere la proroga, cioè lo slittamento del termine dell`1 marzo per l`atto aggiuntivo dell`opera. La questione riguarda l`articolo 1 comma 8 del decreto legge 2 novembre 2012, numero 187 (convertito all`interno della legge 17 dicembre 2012, numero 221, Sviluppo bis, all`articolo 34 decies) per la firma dell`atto aggiuntivo contrattuale tra la società committente Stretto di Messina Spa e il general contractor Eurolink (a guida Impregilo). In Consiglio dei ministri, il titolare delle Infrastrutture, Passera, aveva presentato una relazione nella quale ha illustrato lo stato della trattativa tra la società Stretto di Messina e il Contraente generale, Eurolink. Nel documento era stato evidenziato che «il Contraente generale è receduto dal contratto lo scorso novembre e, in seguito, ha impugnato di fronte al Tar del Lazio la nota con cui Stretto di Messina Spa si opponeva al recesso. La relazione ha sottolineato inoltre l`assenza delle condizioni necessarie per l`emanazione di un decreto legge di proroga del termine per la stipula dell`atto aggiuntivo (fissato all`1 marzo 2013), come era stato richiesto dal Contraente generale».
Nell`atto aggiuntivo, in base al decreto legge, Eurolink avrebbe dovuto accettare il meccanismo della caducazione ex lege nel caso in cui il Cipe, entro 60 giorni dopo la firma, non avesse valutato il progetto definitivo tecnicamente fattibile, o ancora se entro 540 giorni successivi la società Stretto di Messina non fosse riuscita a trovare un soggetto finanziatore. A partire da domani decadranno allora «tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria». Mettendo la parola fine alla costruzione della megaopera.

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