Tar Reggio, nel 2012 abbattuto un arretrato del 33%
REGGIO CALABRIA Sono stati 767 i ricorsi presentati nel 2012 alla Sezione staccata di Reggio del Tribunale amministrativo regionale della Calabria. Le sentenze e i decreti decisori pubblicati ammonta…

REGGIO CALABRIA Sono stati 767 i ricorsi presentati nel 2012 alla Sezione staccata di Reggio del Tribunale amministrativo regionale della Calabria. Le sentenze e i decreti decisori pubblicati ammontano a 3.287, mentre 70 sono le decisioni istruttorie, 168 le ordinanze collegiali, 226 i decreti monocratici e le ordinanze cautelari, otto i decreti ingiuntivi, per un totale di 3295 provvedimenti. Sono queste alcune delle cifre relative all`attività dell`anno scorso dal presidente della Sezione, Ettore Leotta nel corso della cerimonia di apertura del nuovo anno giudiziario. «Dati – ha rilevato il presidente Leotta – che rispettano abbondantemente gli obiettivi di smaltimento dell`arretrato imposti dal decreto legge 98 del 2011 che fissava un abbattimento di almeno un 10% dei ricorsi pendenti al 31 dicembre 2012. Infatti i ricorsi da definire alla data del 31 dicembre 2011 erano pari a 7.785 unità, passati a 5.208 alla fine del 2012, con un abbattimento dell`arretrato del 33,1%». Comparando i risultati del 2012 con quelli dell`anno precedente, Leotta ha evidenziato una contrazione del numero di decreti di perenzione (passati da 4.033 a 2690) e una contrazione delle sentenze di merito, che da 884 sono diventate 573. «Ciò – ha sostenuto Leotta – non solo per la particolare complessità di alcune questioni trattate, che ha dato luogo alla redazione di ben otto ordinanze di remissione alla Corte costituzionale, ma anche per la riduzione del numero dei magistrati in servizio nella sezione staccata, passati nel corso del 2012 da 6 a 4 unità». Il presidente Leotta ha per questo chiesto «il sostegno delle autorità presenti, affinché – ha affermato – l`organico dei magistrati della sezione venga al più presto coperto per intero, con l`assegnazione di tre ulteriori magistrati, conformemente alla previsione della pianta organica. Tuttavia – ha proseguito – ho potuto apprezzare l`eccellente attività lavorativa svolta dai colleghi, che si è concretizzata nella redazione di un numero di provvedimenti giurisdizionali decisamente superiore ai limiti di lavoro prescritti dall`Ufficio di presidenza, che sono stati ampiamente superati su base volontaria». «L`attuale situazione – ha evidenziato il presidente – non consente di fronteggiare in maniera adeguata il contenzioso sopravvenuto e, soprattutto, non permette di continuare in maniera proficua la necessaria attività di smaltimento dell`arretrato “reale”. A ciò deve aggiungersi l`esigenza di fornire risposte immediate alle istanze di giustizia in un territorio caratterizzato da una forte presenza della criminalità organizzata, che invade in maniera pervasiva le istituzioni e le imprese, come è dimostrato dai clamorosi episodi verificatesi nel corso del 2012 con il traumatico scioglimento del consiglio comunale di Reggio e dal consistente contenzioso in materia di informative antimafia, che ha raggiunto livelli molto elevati, se rapportato al numero degli abitanti della circoscrizione giudiziaria». Soffermandosi sull`istituto delle «misure cautelari monocratiche», di fronte alle quali – ha spiegato Leotta – «ci si trova di fronte a un diverso modo di gestire la giurisdizione», e sull`aumento dei contributi unificati, «che rischia di escludere dall`accessoalla giustizia una larga parte della popolazione», Leotta ha sostenuto che «l`intervento dello Stato non può essere limitato alla repressione, ma deve puntare in maniera significativa alla ricostruzione del sentimento di legalità e di rispetto delle regole anche all`interno delle amministrazionipubbliche. Tutto ciò necessita di adeguate risorse umane, di una riconsiderazione del ruolo della sezione staccata del Tar come presidio di legalità, in quanto istituzione deputata alla verifica della legittimità dell`azione amministrativa».