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Le elezioni hanno chiuso un ciclo nel Pd calabrese

Il risultato che esce dalle urne ci induce più di qualche riflessione rispetto a quella che è la nostra piattaforma politica da cui nasce la proposta di governo per il paese e che in futuro sarà anch…

Pubblicato il: 02/03/2013 – 12:08
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Le elezioni hanno chiuso un ciclo nel Pd calabrese

Il risultato che esce dalle urne ci induce più di qualche riflessione rispetto a quella che è la nostra piattaforma politica da cui nasce la proposta di governo per il paese e che in futuro sarà anche  la proposta per tornare a governare la nostra regione e i vari enti territoriali che prima o dopo dovranno andare al voto.
È arrivato il momento di cambiare il nostro futuro e dobbiamo concederci questa possibilità.
È un errore cercare le larghe intese perché dentro la cornice di un accordo Pd-Pdl-Monti non solo si andrebbe a sancire la fine del centrosinistra italiano e l’esplodere dei consensi del Movimento 5 Stelle, ma si andrebbe a fare un governo che non serve al Paese e noi non possiamo permetterci questo.
La realtà va affrontata per quella che è: il voto che ha riguardato le elezioni politiche ha chiuso in modo netto un ciclo politico per un intero gruppo dirigente, quello che nell’ultimo decennio ha governato i processi del Pd nazionale e calabrese e che è responsabile dei danni fatti in Calabria, dove si doveva e si poteva fare di più.
L’entusiasmo che ha coinvolto il centrosinistra per l’individuazione del candidato premier è stato dissolto dalle primarie per i parlamentari che sono sembrate una ratifica di scelte comunque verticistiche nella maggioranza dei casi e che il territorio nel consenso ha bocciato sonoramente.
Dobbiamo tornare nei luoghi del conflitto, vicino al mondo del lavoro,nelle piazze, tra la gente e lo dobbiamo fare con posizioni chiare e nette.
Non penso sia utile individuare il colpevole o i colpevoli ma credo sia fondamentale trovare soluzioni immediate e radicali per un ricambio generazionale che è evidente non può più essere posticipato, i congressi dovrebbero essere il primo step e non possiamo aspettare certamente altro tempo.
Ancora prima di capire chi sarà a guidarci in futuro però  dobbiamo decidere cosa fare, partendo da un dato che in Calabria è centrale, ovvero sia che la Calabria deve stare ai calabresi, senza se e senza ma, non possiamo essere colonizzati da nessuno.
Non abbiamo intercettato una fetta ampia di paese che in questi anni si è disgregata a livello sociale,abbiamo inseguito l’idea di un centro con il quale governare che oggi è scomparso ed è ininfluente, abbiamo parlato troppo spesso ai noi stessi non accorgendoci che c’è un mondo a cui noi dobbiamo rivolgerci e che merita rispetto e attenzione,abbiamo creduto che il ricambio generazionale potesse essere eternamente posticipato perché comunque tanto sono i potenti ad avere i consensi ma tutto questo si è dissolto come neve al sole e tutti siamo responsabili ma certo non tutti siamo artefici di questo.
Dobbiamo recuperare il messaggio originario del Partito democratico e le motivazioni che ci hanno portato a creare una forza politica come il Pd intesa per governare i processi e non per subirli, non possiamo permetterci un partito che non è scalabile democraticamente ed è necessario quindi un confronto alla pari con tutti sulle idee e sul messaggio da veicolare.
Se ancora oggi non costruiamo il partito in Calabria e posticipiamo per conservare il poco rimasto siamo certamente destinati a perire e noi questo non lo permetteremo mai.
Riprendiamo il nostro cammino con umiltà e serietà,consapevoli che abbiamo enormi ed importanti energie che si possono spendere, noi di certo non staremo a guardare, il nostro tempo è adesso!

*Responsabilità Legalità segreteria nazionale Giovani democratici

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