REGGIO CALABRIA Ci sono Rocco Morabito, figlio del boss Peppe “U tiradrittu” e Rocco Aquino, ma anche un soggetto legato all’Ira irlandese, fra le 20 persone colpite da ordinanza di custodia cautelare, nel corso di un’operazione eseguita dalle prime luci dell’alba dal Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, dallo Scico di Roma e dal Gruppo di Locri. Nel mirino degli investigatori sono finiti non solo soggetti legati alle potenti cosche Morabito ed Aquino, ma anche imprenditori reggini, campani e spagnoli cui vengono contestati i reati di per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e reimpiego di capitali. Tra gli indagati c`è una persona affiliata alla `ndrangheta ma legata anche all`Ira, l`esercito indipendentista nord irlandese. L`uomo, che non è stato arrestato perché si trova all`estero in un Paese in cui non è eseguibile il provvedimento a suo carico, è venuto più volte in Calabria per avere contatti diretti con gli affiliati alle cosche assieme ai quali avrebbe gestito il riciclaggio di denaro sporco.
Sotto sequestro sono finiti beni mobili, immobili, società commerciali e villaggi turistici per un valore di circa 450 milioni di euro, mentre sono in corso oltre 60 perquisizioni in Calabria, Sicilia, Campania, Lazio, Inghilterra e Spagna.
COINVOLTO IL PADRE DI SCULLI
Una delle venti ordinanze emesse dal gip di Reggio Calabria nell`operazione contro le cosche Morabito e Aquino della `ndrangheta riguarda Francesco Sculli, padre di Giuseppe Sculli, il calciatore cresciuto nelle giovanili della Juventus e attualmente in forza al Pescara dopo avere giocato in varie società tra cui Lazio, Genoa e Chievo Verona. Francesco Sculli, funzionario del Comune di Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria), è il genero del boss Giuseppe Morabito, detto “u tiradrittu”.
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