L`impegno del "Cartella" per la «liberazione di Reggio»
REGGIO CALABRIA «Una nuova liberazione della città dai troppi silenzi e dalle tante paure». È il proposito che sta alla base della nuova iniziativa pubblica del Csoa “Cartella”, il centro sociale di…

REGGIO CALABRIA «Una nuova liberazione della città dai troppi silenzi e dalle tante paure». È il proposito che sta alla base della nuova iniziativa pubblica del Csoa “Cartella”, il centro sociale di Gallico incendiato nel maggio scorso da autori rimasti ancora ignoti. Ma gli attivisti di uno dei luoghi di aggregazione giovanile più importanti della città non sono rimasti fermi, hanno invece sempre invocato la verità su un attentato di possibile matrice fascista-`ndranghetista.
«Il 21 marzo dello scorso anno – ricordano i militanti del “Cartella” – salutavamo l’arrivo della primavera insieme ai bambini del quartiere di Gallico. Una giornata pensata per vivere uno dei pochi spazi verdi rimasti in città e conoscere le aree attrezzate del Parco Cartella come l’orto sociale, la colonia felina “Le Micille”, la pista per la breakdance: spazi recuperati e trasformati dagli attivisti del Csoa “Angelina Cartella” per restituirli alla collettività. La nuova primavera che arriverà, invece, troverà una situazione completamente diversa, con l’area ancora sigillata dopo l’incendio del maggio scorso, i detriti e i segni dell’abbandono e dello sciacallaggio». Una «vittoria» per chi ha voluto chiudere con le fiamme una esperienza sociale virtuosa «favorita anche dal silenzio assordante della terna commissariale che governa il Comune».
I ragazzi del Centro hanno più volte puntato l’indice contro quei «gruppi di potere che da anni gestiscono la città, nonostante le inchieste della magistratura, nonostante le accuse, nonostante le condanne che non hanno migliorato di molto il malgoverno della città». Gruppi di potere che – secondo i militanti – non appaiono affatto preoccupati dal commissariamento, continuando a trovare ampi consensi nella classe politica egemone in città, dentro le istituzioni e nella “cosiddetta” società civile: il rischio forte è che diventi sempre più incerto e confuso il confine tra la mafia e gli aggregati “antimafia”». Non si tratta di generalizzazioni, perché gli animatori del Csoa riconoscono anche le tante «realtà positive» spesso ignorate e isolate della città. È a queste forze sane che il “Cartella” intende rivolgersi il 21 marzo (ore 17.30) nella sala riunioni del Dopolavoro ferroviario di Reggio, «per costruire insieme un percorso che porti alla costruzione di un 25 aprile cittadino». Convinti che «la rinascita di Reggio può ricominciare dalla ricostruzione del “Cartella”, se veramente ci crediamo. Noi ci crediamo».