COSENZA I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza hanno affidato in via definitiva alla soprintendente archivistica per la Calabria, Francesca Tripodi, 13.047 tra documenti, opuscoli e volumi di interesse storico appartenenti al “demanio culturale”, di pertinenza di vari organi della pubblica amministrazione ed enti locali sia calabresi sia nazionali. I documenti sono stati recuperati a Santa Agata d`Esaro (CS) nell`estate del 2012 in seguito a un`attività investigativa originata dalla cessione, su canale telematico, di reperti storici e documentali da parte di un cittadino incensurato del piccolo centro cosentino.
Le ripetute operazioni di vendita a vari acquirenti del territorio nazionale, hanno consentito l`avvio dell`inchiesta culminata con il sequestro dell`ingente patrimonio archivistico oggi confiscato. L`attività di indagine è stata coordinata dal procuratore della Repubblica di Castrovillari Franco Giacomantanio e dal sostituto procuratore Silvia Fonte Basso.
I documenti sequestrati e ora confiscati abbracciano un periodo storico compreso tra l`inizio del XIX secolo e la prima metà del XX secolo, e sono composti da corrispondenza diretta o generata da organi regionali e nazionali della pubblica amministrazione; corrispondenza di guerra del primo e del secondo conflitto mondiale, proveniente anche dal fronte e dai campi di prigionia; missive dirette a esponenti del governo fascista (da Benito Mussolini a Galeazzo Ciano), al Re d`Italia e ad ai componenti di Casa Savoia. Parte della documentazione confiscata sarà utilizzata per allestire una mostra itinerante nelle città di Cosenza e Reggio Calabria, dal titolo “Il filo del ricordo dalla Prima alla seconda guerra mondiale. Voci e volti dal fronte”, organizzata dalla Soprintendenza Archivistica della Calabria, in occasione della prossima Settimana della Cultura prevista in aprile. (0030)
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