Villa Betania, protesta coi genitori degli assistiti
REGGIO CALABRIA Sono tornati nuovamente in piazza i dipendenti di Villa Betania, accompagnati dai genitori dei piccoli utenti di cui – nonostante i sette mesi di stipendi arretrati – il personale con…

REGGIO CALABRIA Sono tornati nuovamente in piazza i dipendenti di Villa Betania, accompagnati dai genitori dei piccoli utenti di cui – nonostante i sette mesi di stipendi arretrati – il personale continua a prendersi cura. Nota come struttura d’eccellenza, specializzata nella riabilitazione di bambini cerebrolesi, ipoudenti o comunque affetti da patologie e problemi fisici o psichici, Villa Betania da anni va avanti solo grazie alla buona volontà del personale, che in passato ha più volte rinunciato a una quota del proprio stipendio pur di far andare avanti la struttura, così come ha atteso – pazientemente – il pagamento delle spettanze, nonostante i mesi di salario arretrato si accumulassero inesorabilmente. Ma oggi – a sette mesi dall’erogazione dell’ultimo stipendio – i lavoratori hanno deciso di dire basta. «Abbiamo oltre 200 pazienti, più una lista d’attesa di 49 bambini che non possiamo prendere in carico per mancanza di personale, dunque la struttura è in attivo», dice – sospesa tra rabbia e frustrazione – una delle dipendenti della clinica.
Insieme alle famiglie, a tutela di un servizio che la Regione ha garantito in convenzione con l’Azienda sanitaria – dunque pubblicizzato – i lavoratori sono oggi scesi in piazza per chiedere alla Prefettura di intervenire in una questione «che – dicono – riguarda tanto i dipendenti, tanto le famiglie che del lavoro di quei dipendenti beneficiano, quindi l’intera comunità”. Una comunità stanca di farsi prendere in giro. «Poco meno di un mese fa, il 26 marzo, nel corso di un incontro con i rappresentanti del cda di Villa Betania, dall’Asp ci era stato assicurato che sarebbero stati sbloccati i mandati di pagamento, ma noi non abbiamo ancora ricevuto nulla», spiega Francesca Laurendi, della segreteria della Uil-Fp e Rsa di Villa Betania. E proprio quello dei mandati di pagamento è un giallo che lavoratori e utenti pretendono che venga chiarito.
Secondo indiscrezioni, infatti, l’Asp avrebbe già predisposto tutto, ma starebbe attendendo l’esito degli accertamenti predisposti dalla commissione ispettiva nominata dall`ex direttore generale dell`Asp Renato Carullo nel novembre scorso. Una verifica che non sarebbe andata bene per Villa Betania. Nonostante dal 2005 al 2010 siano – secondo fonti interne – affluiti nelle casse della clinica oltre 10 milioni di euro, tuttora persisterebbero anomalie tali da paventare la mancanza dei requisiti organizzativi per la struttura. Mancanze che i sopralluoghi del nucleo di valutazione, attivato dal nuovo dg dell`Asp Rosanna Squillacioti, nominando l`organo di controllo di Vibo Valentia con in aggiunta un membro interno dell`Asp, avrebbero nuovamente verificato, ma sul cui esito è ancora nebbia fitta. Questioni che – forse – anche la guardia di finanza sarebbe stata chiamata ad approfondire. Qualche giorno fa, i militari hanno bussato alle porte della struttura dove hanno acquisito la documentazione riguardante proprio l’autocertificazione dei requisiti. «Il problema – dice una delle 40 dipendenti oggi in sciopero – è che se davvero fossero confermate le carenze della struttura, la Regione potrebbe anche decidere di sospendere l’accreditamento di Villa Betania».
Un’ipotesi che – allo stato – i dipendenti non vogliono neanche tenere in considerazione, ma sulla quale pretendono che sia l’azienda a fare chiarezza. È questa la richiesta che i rappresentanti sindacali – Franco Manunta (Fp Cgil), con la Rsa della medesima sigla Aurora Melchi, Nino Cogliandro (Fp Cisl), con il rappresentante aziendale del sindacato Santo Surace, e Francesca Laurendi, nella duplice veste di membro della segreteria Fpl Uil e rappresentate sindacale interna – insieme a quelli dei genitori e del personale medico, hanno avanzato in prefetura. «Oggi siamo in piazza per il pagamento degli stipendi. Se davvero ci sono problemi e criticità pretendiamo che l’azienda faccia pubblicamente e ufficialmente chiarezza», dice la Laurendi. Un’istanza che la Squillaci, delegata della Prefettura, ha accolto, promettendo «la convocazione a stretto giro di un tavolo di trattativa con i rappresentanti del cda di Villa Betania, i sindacati, i rappresentanti delle famiglie e del personale, così come – forse – della Regione».
«Siamo soddisfatti perché abbiamo visto nella Squillaci una persona determinata a vederci chiaro e andare fino in fondo. Dall’altra parte, noi siamo determinati a non fermarci. Domani i lavoratori torneranno in clinica per assicurare la continuità terapeutica, ma non ci arrendiamo e se necessario torneremo in piazza». (0070)