Cava Mazzei, revocata la confisca
Revoca della confisca e reati prescritti, si chiude così davanti alla Corte di Appello di Catanzaro il processo sulla cosiddetta cava Mazzei, il “cratere” che domina Lamezia Terme. I reati che vanno…

Revoca della confisca e reati prescritti, si chiude così davanti alla Corte di Appello di Catanzaro il processo sulla cosiddetta cava Mazzei, il “cratere” che domina Lamezia Terme. I reati che vanno dalle violazioni urbanistiche al disastro ambientale sono andati in prescrizione, solo l`imprenditore Salvatore Mazzei (difeso dall`avvocato Eugenio Battaglia) è stato condannato a un anno di reclusione e al pagamento di una multa di 400 euro per violazione dei sigilli. Anche questo capo di imputazione comunque supererà il traguardo della prescrizione il mese prossimo. Assoluzioni, sempre per prescrizione, per gli altri due imputati, i direttori dei lavori Adriano Butera (difeso dall`avvocato Ugo Custo) e Cosimo Giuseppe Buonantuono (assistito dall`avvocato Gatto). Secondo l`originaria accusa che aveva portato al sequestro e poi alla confisca dell`area, Mazzei avrebbe effettuato operazioni di estrazione di inerti in violazione alle norme urbanistiche e in totale difformità rispetto alla concessione in sanatoria rilasciata dal Comune di Lamezia Terme con esclusiva finalità di recupero ambientale. L`amministrazione si era costituita parte civile depositando una perizia che quantificava il danno in oltre venti milioni di euro.
La cava, nonostante la revoca della confisca disposta dalla Corte di Appello, non tornerà nella disponibilità dell`imprenditore lametino. Il bene è infatti sotto custodia giudiziaria per un altro procedimento giudiziario che riguarda Mazzei.