Scandalo derivati della Regione, una dozzina gli intermediari
CATANZARO Una dozzina di persone che ha avuto il ruolo di intermediazione tra la Regione Calabria e le banche con le quali sono state sottoscritti i derivati (Swap) sono stati identificati dalla Proc…

CATANZARO Una dozzina di persone che ha avuto il ruolo di intermediazione tra la Regione Calabria e le banche con le quali sono state sottoscritti i derivati (Swap) sono stati identificati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. L`identificazione degli intermediari è stata effettuata nell`ambito dell`inchiesta della Procura di Catanzaro per i nove derivati sottoscritti con istituti di credito dal 2004 al 2006. La decisione di individuare gli intermediari è stata presa per ricostruire le modalità con le quali sono stati sottoscritti iderivati e l`eventuale pagamento di somme. Sulla sottoscrizione dei derivati tra la Regione Calabria e la banca giapponese Nomura, avvenuta dal 2004 al 2006, nei mesi scorsi la Procura della Repubblica ha emesso l`avviso di conclusione indagini nei confronti di sette persone fisiche e della stessa banca. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla ricettazione e corruzione. Dall`inchiesta è emerso che banca Nomura ha avuto profitti per 30 milioni di euro mentre tre milioni di sovrapprezzo sarebbero stati intascati dai soggetti che hanno fornito assistenza sugli swap (titoli a rischio) sottoscritti dalla Regione Calabria dal 2004 al 2006. A fornire assistenza alla Regione, rappresentata da Mauro Pantaleo, all`epoca dirigente del settore Bilancio, c`era Massimiliano Napolitano, ex partner di Pantaleo nella società Consulenti, che, secondo l`accusa, avrebbe consigliato la Regione ed incassato denaro dalla banca nipponica su conti esteri. Dall`inchiesta è emerso inoltre che una società statunitense registrata in Delaware e riferibile a Napolitano, la Keaton Llc, avrebbe ricevuto quel denaro, tre milioni, in relazione alle tre operazioni in derivati con la Regione. Secondo l`accusa, i profitti registrati dalla banca, circa 30 milioni, sarebbero stati «spropositata per operazioni di quel genere». Nell`inchiesta sui derivati la Regione Calabria è parte lesa. (0090)