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Lo schiaffo di Scopelliti agli ambientalisti

LAMEZIA TERME Stamattina, a Lamezia, ambientalisti e sindacati hanno parlato di una Calabria che non c`è. Quella della raccolta differenziata e di un cambiamento di prospettiva nel settore dei rifiut…

Pubblicato il: 10/05/2013 – 19:34
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Lo schiaffo di Scopelliti agli ambientalisti

LAMEZIA TERME Stamattina, a Lamezia, ambientalisti e sindacati hanno parlato di una Calabria che non c`è. Quella della raccolta differenziata e di un cambiamento di prospettiva nel settore dei rifiuti. A Catanzaro, in quelle stesse ore, il governatore Scopelliti ha firmato l`ordinanza che racconta la Calabria che (purtroppo) c`è. E porterà in discarica una parte dei rifiuti solidi urbani senza alcun trattamento preventivo. È una scelta che le fonti ufficiali della Regione Calabria definiscono come «forzata», arrivando a parlare di «rischio di epidemia». Ma è anche uno schiaffo a Legambiente. Dagli attivisti del cigno nero, infatti, era arrivato – nei giorni scorsi – un monito preciso: «È una scelta scellerata. Conferire i rifiuti tal quali in discarica esporrà la Regione a provvedimenti da parte dell`Unione europea». La frenata della giunta aveva fatto pensare a un dietrofront. Invece, dopo aver raccolto il parere dell`Avvocatura regionale, il presidente della giunta ha deciso di tirare dritto per la sua strada.

SEI MESI DI RIFIUTI NON TRATTATI
L`atto firmato da Scopelliti stabilisce che con decorrenza immediata, e per sei mesi, prorogabili, «le discariche pubbliche e private (quelle utilizzate a supporto per il circuito pubblico) sono autorizzate a ricevere la quantità eccedente i limiti nominali autorizzati alla lavorazione presso gli impianti di trattamento meccanico biologico regionale dei rifiuti solidi urbani indifferenziati prodotti nel territorio della Regione senza il preventivo trattamento previsto». Inoltre nei 120 giorni successivi, il dipartimento ambiente provvederà ad attuare tutti gli strumenti utili a garantire il corretto smaltimento dei rifiuti implementando «forme transfrontaliere per il trattamento/smaltimento», che si uniranno alle «azioni necessarie al definitivo superamento delle criticità nel ciclo dei rifiuti». La Regione bandirà una gara per affidare il completamento del sistema tecnologico regionale e per ammodernare gli impianti e le discariche di supporto. E per questo ha messo in preventivo una spesa di circa 100 milioni di euro.

LA STRADA GLI AMBIENTALISTI
Soluzioni che fanno inorridire ambientalisti, associazioni e sindacati, tutti schierati per la differenziata e pronti a spiegare che le linee guida approvate il 28 gennaio scorso «sembrano confermare gli errori nella programmazione dei precedenti piani rifiuti, a partire da un obiettivo di raccolta differenziata fissato incredibilmente al 33%, con un sistema di finanziamento che continua a concentrare gli investimenti su pochi impianti di trattamento e smaltimento finali». Una valutazione critica, che non chiude al confronto. Anzi, lo auspica, «per permettere di realizzare in Calabria quella rivoluzione del ciclo dei rifiuti concretizzatasi anche in altre regioni, a partire dalla Sardegna». Stando alla “risposta” del governatore, il confronto può, forse, considerarsi chiuso. Apertissima, invece, un`altra questione: quanto potrebbe costare il nuovo decreto alle casse pubbliche? Legambiente parla di «milioni di euro per pagare le sanzioni europee». Altre cifre iperboliche, dopo 249 milioni spesi in un decennio per la gestione di discariche, impianti e stazioni e altri 100 milioni di euro per lodi arbitrali dovuti alla mancata realizzazione degli impianti. Ma anche «un atto vietato dal decreto Ronchi del 1997, dalla direttiva europea sulle discariche del 1999, dal decreto italiano del 2003 che l`ha recepita e dalla procedura d`infrazione che la Comunità Europea ha attivato contro l`Italia per quella che è una vergogna». E che potrebbe costare al Paese anche 500mila euro al giorno. (0020)

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