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«La Procura riapra il caso dei netturbini uccisi a Lamezia»

LAMEZIA TERME (CATANZARO) Francesco Cristiano, fratello di Pasquale, il netturbino ucciso insieme al collega Francesco Tramonte il 24 maggio del 1991 a Lamezia in un agguato di tipo mafioso, ha prote…

Pubblicato il: 24/05/2013 – 10:53
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«La Procura riapra il caso dei netturbini uccisi a Lamezia»

LAMEZIA TERME (CATANZARO) Francesco Cristiano, fratello di Pasquale, il netturbino ucciso insieme al collega Francesco Tramonte il 24 maggio del 1991 a Lamezia in un agguato di tipo mafioso, ha protestato questa mattina davanti al tribunale di Lamezia.
Cristiano, che ha esposto uno striscione davanti al palazzo di giustizia, chiede la «riapertura del caso come ci aveva promesso l`ex procuratore della Repubblica di Lamezia, Salvatore Vitello. Noi non vogliamo parate ma chiediamo solo giustizia».
A portare la solidarietà a Francesco Cristiano è giunto anche Rocco Mangiardi, il commerciante che balzò agli onori della cronaca per aver denunciato i suoi estorsori e per  aver testimoniato contro gli esponenti della cosca Giampà accusandoli di avergli chiesto il pizzo. Sullo striscione esposto nel porticato del tribunale, ci sono le foto dei “due
netturbini uccisi dalla mafia sul lavoro. Due colombe innocenti che gridano ancora in volo sete di giustizia».
«Sono morte due persone – dice Francesco Cristiano – mentre lavoravano, mentre stavano compiendo il loro lavoro, uccisi, non per colpa loro. Cosa deve accadere in Italia per avere giustizia?». (0020)

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