Morrone spinge per il reintegro della Gentile
COSENZA La strappo è profondo e per ricomporlo serviranno grandi capacità di mediazione. Ennio Morrone, consigliere regionale del Pdl, si dice disponibile a lavorare per arrivare a una soluzione che…

COSENZA La strappo è profondo e per ricomporlo serviranno grandi capacità di mediazione. Ennio Morrone, consigliere regionale del Pdl, si dice disponibile a lavorare per arrivare a una soluzione che non scontenti nessuno dopo la burrascosa fine del rapporto politico tra il sindaco centrista di Cosenza Mario Occhiuto e il suo vice, iscritta al Pdl, Katya Gentile. L`esponente del partito di Berlusconi, in una lettera inviata al primo cittadino, tesse le lodi all`operato dello stesso Occhiuto e gli ricorda che «il lavoro apprezzabile è stato però anche il frutto di un’attività corale prodotta dalla giunta. Proprio per questo ti invito a riconsiderare la tua scelta e reintegrare nella squadra di governo il vicesindaco Katya Gentile».
Morrone afferma di capire «perfettamente che sul piano umano possano esserci state delle serie incomprensioni, ma è pur vero che la delicatezza del momento vissuto dalla città, fatto di crisi e tensioni sociali, impone scelte coraggiose. Servono unità d’intenti e compattezza della maggioranza, senza ulteriori lacerazioni o soluzioni alternative. Bisogna pertanto saper ritrovare i motivi che ci uniscono anziché quelli che ci dividono».
La decisione di Occhiuto di revocare le deleghe detenute dal vicesindaco rappresenta, per Morrone, «un fatto politico importante poiché la coalizione che nel 2011 ha vinto le elezioni amministrative ha avuto, su tutti, due vincitori: il Pdl e l’Udc. E proprio fra i migliori eletti risulta esserci Katya Gentile, che è andata poi a ricoprire con dedizione la maggiore carica istituzionale affidata Pdl, quella, appunto, di vicesindaco».
Morrone fa appello al vecchio detto secondo cui la politica è l`arte della mediazione per chiedere a Occhiuto «una prova di tolleranza, fornendo nuovo slancio al progetto politico immaginato per Cosenza. È quello che la città ci chiede, è compito della politica trascendere le difficoltà».
L`APPELLO DI AMBROGIO (PD)
In queste ore a Palazzo dei Bruzi circolano le più svariate ipotesi. Tra queste anche quelle secondo cui Occhiuto avrebbe effettuato un sondaggio tra gli esponenti dell`opposizione, chiedendo in particolare a qualche esponente del Pd un’eventuale sponda. Ma a stoppare ogni tentativo di dialogo ci hanno pensato prima l`ex sindaco Salvatore Perugini e ora il vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale Marco Ambrogio. «È nostro dovere tenere – spiega il giovane rappresentante dei democrat –, ora più che mai, una linea di condotta amministrativa lineare al mandato elettorale conferitoci, preparando una seria alternativa di governo cittadino alla fallimentare esperienza Occhiuto che ha gettato la città in un degrado visibile e tangibile. Dobbiamo riconquistare il nostro elettorato naturale, quello di centrosinistra, che nelle ultime tornate elettorali è stato costretto a frammentarsi forse proprio per colpa della politica. Le gravi conseguenze hanno consegnato, per la prima volta nella storia, la città a una destra che si è rivelata la peggiore destra di sempre unita solo da vincoli di potere e di poltrone». Ambrogio ne fa una questione di forma ma soprattutto di sostanza: «Abbiamo mantenuto in questi due anni una condotta di opposizione propositiva. Se oggi tendessimo la mano o fungessimo da stampella a questo stesso sindaco, torneremmo indietro nel tempo rendendo invano quanto sinora fatto e sconfessando ogni forma di rinnovamento».
CESARIO (UDC) ALLEATO DI OCCHIUTO
«Voglio essere chiaro: le alleanze non possono rompersi per logiche e ragioni personalistiche. Le uniche valutazioni da fare, in questo momento, devono essere di natura politica. E io, personalmente, resto convinto della bontà del progetto che ha unito Udc e Pdl». È quanto afferma, invece, il capogruppo dello Scudocrociato a Palazzo dei Bruzi Raffaele Cesario. Per il rappresentante dell`Udc e fedelisssimo di Occhiuto, la soluzione per uscire dall`impasse non è molto complicata: «Quella tra Udc e Pdl l’alleanza che i cittadini hanno premiato attraverso il voto e su cui hanno riposto la loro fiducia. Qualora non dovessero esserci più i presupposti per continuare il lavoro sino ad ora portato avanti, è giusto che la parola torni agli elettori: sarebbe grave, soprattutto in questo particolare periodo, contribuire ad aumentare la distanza tra società civile e politica, con scelte diverse da quelle che hanno determinato la nascita di questa amministrazione. La fiducia accordata a questa coalizione nel 2011 resta la nostra stella polare nella ricerca del bene comune. A noi il dovere di non tradirla». (0030)