Era sfuggita alle autorità rumene rubando i documenti della sorella minore. È stata però la Squadra mobile di Catanzaro ha scoprire la sua vera identità e ad arrestare Andreea Ilie ricercata in tutta Europa per traffico di esseri umani e costrizione alla prostituzione.
Il 5 aprile scorso la polizia ha fermato la giovane donna rumena perché ritenuta responsabile di ricettazione di cose provento di furto. La ragazza, infatti, era stata individuata dagli investigatori catanzaresi come componente di un gruppo criminale dedito a furti in appartamenti ed esercizi commerciali. Al momento dell`arresto la romena era stata identificata, grazie ai documenti che aveva con sé, in Maria Cesara Ilie. Confrontando con la segnalazione che era giunta dalla polizia romena, la Squadra Mobile ha voluto approfondire. Dalla Romania è stato inviato il cartellino segnaletico di Andreea Ilie che è stato confrontato dagli esperti della polizia scientifica di Reggio Calabria con quello formato a nome di Maria Cesara Ilie al momento del fermo.
La comparazione dattiloscopia delle impronte ha avuto esito positivo, accertando che Maria Cesara, in verità, è Andreea che in Romania aveva fatto parte di un gruppo che reclutava minori costringendoli alla prostituzione. A quel punto gli agenti della Squadra Mobile di Catanzaro, guidati da Rodolfo Ruperti, hanno rintracciato la Ilie presso il domicilio dove era sottoposta alla detenzione domiciliare a seguito dei fatti che l’avevano ridotta in stato di fermo poco più di due mesi fa, l’ha tratta in arresto mettendola a disposizione della Corte d’Appello di Catanzaro, che dovrà decidere sulla consegna della ragazza alle autorità romene. (0080)
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