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Falcone: l`ecomafia è l`unica economia a crescere

CATANZARO «Quella delle ecomafie è l`unica economia che continua a proliferare anche in un contesto di crisi generale. Un`economia che cavalca l`abusivismo, distrugge il territorio, drena le risors…

Pubblicato il: 18/06/2013 – 15:47
Falcone: l`ecomafia è l`unica economia a crescere

CATANZARO «Quella delle ecomafie è l`unica economia che continua a proliferare anche in un contesto di crisi generale. Un`economia che cavalca l`abusivismo, distrugge il territorio, drena le risorse degli appalti pubblici». È quanto afferma il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone, in relazione ai risultati del business dell`ecomafia resi noti dal dossier dell`associazione dal quale emerge che Reggio Calabria e Cosenza figurano tra le prime dieci in tutte le classifiche su base provinciale. «In particolare, per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti – riporta la nota di Legambiente – balza agli occhi il caso Vibo: ha risalito la graduatoria fino a figurare seconda provincia in Italia per numero di infrazioni, con addirittura un incremento del 120% rispetto al 2011. Dallo scioglimento del Comune di Reggio per contiguità con la `ndrangheta alle tante inchieste sulle infiltrazioni negli appalti pubblici passando per il caos discariche e il fallimento eclatante delle società miste di gestione dei servizi ambientali, la Calabria appare sempre più agli occhi degli osservatori come terra di scorribande e grandi affari illeciti. Anche il turismo, e cioè la vera risorsa di una terra splendida, è in mano alle cosche come testimonia l`inchiesta Metropolis della Dda di Reggio». «Occorre uno scatto di reni – prosegue Nuccio Barillà, della segreteria nazionale di Legambiente – per introdurre finalmente i reati ambientali nel codice penale e occorre un giro di vite sul fronte abusivismo edilizio, per scongiurare nuove costruzioni e spingere per le demolizioni degli ecomostri. I dati della realtà richiedono a tutti i livelli una nuova consapevolezza: le ecomafie uccidono la Bellezza, che è la risorsa più preziosa della Calabria su cui si deve costruire una nuova economia e rubano prospettive di futuro ai giovani, costretti a fuggire in mancanza di alternative fuori dai circuiti criminali. Nessuno può più restare passivo e indifferente». (0090)

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