Abuso d`ufficio, con questa accusa il governatore Giuseppe Scopelliti e l`assessore al Personale Domenico Tallini compariranno sul banco degli imputati il prossimo 4 novembre. Il gup di Catanzaro, Giovanna Mastroianni, questo pomeriggio, dopo due ore di camera di consiglio, ha disposto il rinvio a giudizio dei due politici calabresi finiti sotto indagine per la nomina a dg del dipartimento Controlli di Alessandra Sarlo. Non luogo a procedere, invece, per la vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi. Nessuno degli indagati era presente in aula al momento della lettura del dispositivo, anche Domenico Tallini che questa mattina si era presentato puntuale per l`udienza ha lasciato il palazzo di giustizia quando il gup si è chiuso in camera di consiglio.
Regge, quindi, l`ipotesi accusatoria del pm Gerardo Dominijanni, secondo il quale il presidente e l`assessore «al fine di attribuire alla dottoressa Alessandra Sarlo la dirigenza generale del dipartimento Controlli, con delibera 381 dell`11 agosto 2011, alla luce dei curricula depositati, attestavano falsamente che nessuno dei candidati, dirigenti interni alla Regione, possedesse una “esperienza sufficiente in proporzione alla complessità” dell`incarico».
L`udienza era iniziata questa mattina con le arringhe degli avvocati difensori. Il primo a prendere la parola è stato l`avvocato Francesco Laratta, difensore della Stasi. Nella sua arringa il legale ha sostenuto come non vi fosse alcun elemento a carico della sua assistita chiedendo al gup di prosciogliere la Stasi «non potendosi neanche ipotizzare un suo concorso nella vicenda». Aldo Labate, legale di Scopelliti, che già aveva discusso nella precedente udienza, ha depositato una memoria difensiva. Con una lunga e dettagliata arringa ha provato a smontare le accuse a carico del suo assistito l`avvocato Enzo Ioppoli, difensore di Tallini. Il penalista in apertura del suo intervento ha citato la richiesta di archiviazione redatta dallo stesso pm per gli altri assessori finiti inizialmente nell`inchiesta: «Nessun interesse costoro avevano alla nomina della Sarlo (contrariamente al presidente Scopelliti e alla Stasi)». «Nulla – ha insistito Ioppoli – salda Tallini alla Sarlo, nessun interesse comune, nessuna conoscenza o amicizia».
Ma anche l`udienza di oggi si è incentrata soprattutto sulla discrasia tra le dichiarazioni del governatore e quelle del suo assessore. Una contraddizione evidente che è stata nuovamente sottolineata dal pm Dominijanni nella sua replica agli argomenti difensivi. Secondo l`assessore Domenico Tallini l`11 agosto 2011, durante la riunione di giunta in cui si dovevano valutare le candidature dei dirigenti interni per il ruolo di dg del dipartimento Controlli, ci fu una discussione. Alla fine, l`esecutivo decise di cercare professionalità esterne, nonostante almeno uno dei candidati avesse requisiti e titoli per ricoprire quell`incarico. L`assessore, in fase di indagini, davanti al pm ha detto di aver posto all`attenzione della giunta il curriculum di Luigi Bulotta ex dg del Bilancio (ora parte civile nell`udienza preliminare assistito dall`avvocato Francesco Iacopino). Il presidente Giuseppe Scopelliti ha offerto invece una versione diversa di quella riunione. Sentito in incidente probatorio ha sostenuto che i nove dirigenti di ruolo in Regione vennero esclusi poiché nessuno aveva titoli sufficienti, per questo fu necessario aprire il bando all`esterno (I verbali degli interrogatori di Scopelliti e Tallini sono pubblicati sul numero 105 del Corriere della Calabria attualmente in edicola).
Il pubblico ministero ribadendo la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati ha chiesto al gup di di nominare un curatore, nella persona del dirigente dell`avvocatura regionale, per valutare, in caso di rinvio a giudizio, la costituzione come parte civile della Regione. Richiesta poi rigettata.
Alle 17 la lettura del dispositivo ha chiuso questa lunga giornata di attesa, nessun commento da parte dei protagonisti presenti. Ora si attende l`inizio del processo.
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