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Ridare dignità a chi fa musica per mestiere

I recenti accadimenti riguardanti la vertenza economica tra i musicisti – coinvolti nella scorsa edizione della manifestazione “Lungofiume Boulevard” – e il Comune di Cosenza hanno offerto una prez…

Pubblicato il: 01/07/2013 – 11:15
Ridare dignità a chi fa musica per mestiere

I recenti accadimenti riguardanti la vertenza economica tra i musicisti – coinvolti nella scorsa edizione della manifestazione “Lungofiume Boulevard” – e il Comune di Cosenza hanno offerto una preziosa occasione di incontro e confronto sulle annose problematiche che affliggono la musica dal vivo.
Nasce così a Cosenza il Movimento “Musicisti professionisti”, che si propone di riunire coloro i quali fanno musica per mestiere e dar loro dignità professionale.
Il Movimento ha obiettivi locali e nazionali, un Manifesto d’intenti e una proposta di legge, d’ispirazione britannica, del tutto innovativa.
La prima iniziativa concreta è rivolta al Comune di Cosenza, ed estesa all’hinterland dell’area urbana: i musicisti del circuito non parteciperanno all’edizione in corso della manifestazione “Lungofiume Boulevard” , e a nessuna delle iniziative future promosse dall’amministrazione pubblica, fino a quando non saranno garantite condizioni di lavoro adeguate e il riconoscimento della dignità professionale, che si deve a chi produce arte e cultura.
È bene specificare che la protesta non è rivolta nello specifico alla manifestazione “Lungofiume Boulevard”, solo giacché in corso di svolgimento. Riteniamo l’idea apprezzabile se l’intento sia di riqualificare un’area trascurata della città. Tuttavia, ancora una volta, abbiamo assistito a una pessima realizzazione degli intenti progettuali e perfino lesiva della dignità professionale dei musicisti. Un’organizzazione scriteriata, incompetente riguardo le problematiche legate alla fruizione della musica dal vivo, ha causato disservizi d’ogni sorta e l’assenza delle condizioni minime per l’esercizio della professione. Infine, i pagamenti delle prestazioni, già a dire il vero ai minimi sindacali.
I musicisti hanno dovuto sopportare il disagio di quasi un anno di attesa, spesso per cachet minimi, e il loro ottenimento è giunto solo a seguito della protesta organizzata. Anche in questo si misura il rispetto per le professionalità locali, tanto più che le attrazioni provenienti da fuori regione hanno ricevuto ben altro trattamento.
Ancora, non s’intende in nessun modo colpire o penalizzare gli esercenti presenti negli stand del “Lungofiume Boulevard”; la protesta è rivolta esclusivamente verso l’amministrazione comunale che, tuttavia, finanzia anche le attività musicali degli stand, le quali, a tutti gli effetti, sono un tutt’uno con la manifestazione. In tal senso, è in via di organizzazione un incontro con gli esercenti che erogano musica dal vivo  per coinvolgerli nel rilancio dell’indotto musicale.
È dunque necessario riaffermare che i concerti di musica dal vivo costituiscono attività artistiche, indispensabili alla crescita culturale del territorio e sarebbe doveroso, in una manifestazione pubblica, tutelare e valorizzare adeguatamente tali attività.
Al contrario, riteniamo che la manifestazione in oggetto sia oramai del tutto spoglia da tali finalità.
La linea tematica proposta è eccessivamente sbilanciata verso l’intrattenimento musicale e perfino verso l’animazione musicale, attività, quest’ultima, ben lontana dai concerti di musica dal vivo, perché svolta utilizzando musica preregistrata.
Abbiamo quindi scelto di rinunciare ad un lavoro soggetto a condizioni che vogliamo cambiare. (0070)

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