“Alaric the Barbarian” e il suo futuribile Museo cosentino – per ora è solo un rendering 3D – finiscono sul Times. James Bone, inviato in Italia della testata inglese, dà notizia della polemica sorta tra gli intellettuali cosentini e amplificata, qualche giorno fa, da un articolo di Gian Antonio Stella sulla prima pagina del Corriere della Sera.
Bone gioca sulla metafora della “guerra” che alcuni studiosi – capitanati da Battista Sangineto – stanno facendo al progetto che dovrebbe rimpiazzare l`ex hotel Jolly. Il Times cita i 7 milioni di € sbloccati per il museo dedicato al «Visigoth invader» e le critiche di chi pensa che l`iniziativa equivarrebbe – si legge nell`articolo – a onorare Hitler. «It’s absurd that we celebrate someone who massacred Roman citizens», commenta Sangineto («È assurdo celebrare qualcuno che ha massacrato cittadini romani»), che ribadisce sulla prestigiosa testata d`Oltremanica come ad Alarico siano intitolate, a Cosenza, anche associazioni culturali e persino una pizzeria. «They want to take advantage of the “Alaric” brand — just because a few dozen German tourists come to see where Alaric is meant to be buried», aggiunge («Vogliono approfittare del “marchio Alarico” solo perché qualche dozzina di turisti tedeschi visita i luoghi dove si pensa sia sepolto»).
Viene riportata anche la versione del sindaco: più che celebrare un criminale sanguinario – dice il «Mayor, Mario Occhiuto» – si tratta di cavalcare la leggenda del famoso tesoro. (0070)
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