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Caos Udc, i vertici chiedono l`espulsione di Tassone

LAMEZIA TERME «Oggi si è celebrato il funerale di questo partito», si affretta a spiegare Mario Tassone. Il tono della voce non tradisce nessuna tensione. Eppure proprio oggi i vertici dell`Udc cal…

Pubblicato il: 06/07/2013 – 17:59
Caos Udc, i vertici chiedono l`espulsione di Tassone

LAMEZIA TERME «Oggi si è celebrato il funerale di questo partito», si affretta a spiegare Mario Tassone. Il tono della voce non tradisce nessuna tensione. Eppure proprio oggi i vertici dell`Udc calabrese, al termine della riunione del comitato regionale, hanno chiesto la sua espulsione dal partito. Decisiva, per porre fine a un matrimonio tutto di marca centrista, è stata la riunione romana di ieri con cui lo stesso Tassone ha in buona sostanza rimesso in piedi il Cdu con l`apporto di alcuni big come Enzo Carra e Clemente Mastella.
La proposta di deferire l`ex vicesegretario nazionale ai probiviri regionali e nazionali dell`Udc è stata lanciata dal segretario catanzarese dello Scudocrociato Salvatore Mazzotta ed è stata votata a larghissima maggioranza dai presenti all`incontro odierno a Lamezia Terme. «Quella approvata – ribatte Tassone – è carta straccia perché la richiesta di mia espulsione è stata votata da un numero limitato (circa 30) di componenti del comitato regionale. È per questo motivo che siamo noi a chiedere il deferimento per violazione dello statuto del presidente Francesco Manti e del segretario regionale Gino Trematerra». Insomma, tutto lascia presagire una sfida a colpi di carta bollata all`interno dei centristi.
D`altronde, pratiche del genere non rappresentano un inedito. Già nel 1995 Tassone fu uno dei maggiori protagonisti della lunga guerra che si sviluppò all`interno del Ppi di Bianco, Martinazzoli e Buttiglione. Il partito dei Cristiani democratici uniti era nato dalla scissione del Partito popolare (il 23 luglio 1995 con Rocco Buttiglione segretario) e gli fu attribuito lo Scudocrociato, poi usato dal partito di Pier Ferdinando Casini. Rappresentante legale del Cdu è rimasto Gianfranco Rotondi, che per la legge, quindi, è il titolare del simbolo.
Tornando ai lavori del comitato regionale, c`è da dire che è stata bocciata la proposta del dirigente reggino Mario Mazza, che chiedeva di porre fine all`esperienza Trematerra affidando (in attesa del nuovo congresso) a un commissario la guida dell`Udc. Dai big del partito (vedi Trematerra senior e junior, Talarico, Bruni e Gallo) è stata ribadita la necessità di accelerare nell`azione di governo regionale, soprattutto per quanto riguarda alcuni settori come Ambiente e Fondi comunitari. Questioni sicuramente non nuove ma sulle quali l`Udc non intende più scendere a compromessi. La linea, anticipata ieri al governatore Peppe Scopelliti dal segretario Trematerra, è stata ribadita nella relazione che ha aperto i lavori del comitato regionale. Ma con l`aria che tira, questa potrebbe essere solo l`ultima delle preoccupazioni…

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