Morosini: «Arrivo con entusiasmo»
REGGIO CALABRIA – «Vengo con entusiasmo anche se, umanamente, mi costa tantissimo ricominciare a 68 anni. Mi conforta il fatto di trovare una Chiesa ben organizzata e in cammino, alla cui testa dovrò…

REGGIO CALABRIA – «Vengo con entusiasmo anche se, umanamente, mi costa tantissimo ricominciare a 68 anni. Mi conforta il fatto di trovare una Chiesa ben organizzata e in cammino, alla cui testa dovrò mettermi, ascoltando e condividendo, dialogando e compartecipando in una scuola viva di vita, ove si insegna imparando e si impara insegnando». È Il messaggio di saluto che il nuovo arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, Mons. Francesco Morosini, indirizza all`arcivescovo uscente, Mons.Mondello, ai sacerdoti e alla comunità dei fedeli reggini. «Spero sia questo lo stile – aggiunge – che dovrà contraddistinguere la nostra collaborazione, sia con i presbiteri che con i laici. Ai presbiteri voglio dire che la mia casa è sempre aperta, in qualunque ora, per incontrarli e ascoltarli. Dinanzi ai problemi vecchi e nuovi della nostra terra, proseguiremo – continua l`arcivescovo – nella linea tracciata dalla Chiesa in molteplici documenti». L`arcivescovo ribadisce la necessità di adottare misure e comportamenti di contrastro alla criminilità organizzata, ai suoi traffici di morte, droga, usura, intimidazioni, tangenti, attentati. «La Chiesa diocesana, in forza della sua natura e missione, radicata capillarmente sul territorio, deve essere fedele in questa lotta convinta che la legalità fa parte dell`annunzio evangelico. Voglio chiedere, però, sin da adesso, a tutte le istituzioni politiche, giuridiche, sociali, investigative e militari e ai media a non voler presumere di dettare alla Chiesa le norme del suo comportamento e della sua azione e a giudicare negativamente la sua azione se non corrisponde agli interventi che essi pensano e desiderano dalla Chiesa». La Chiesa sa come muoversi – assicura l`arcivescovo – ponendosi al servizio del territorio, offrendo la sua collaborazione, accettando di stringere ogni mano, «sempre che la fedeltà al Vangelo sia garantita, altrimenti sa accettare di essere minoranza, di essere diversa, di andare controcorrente» «Rispettiamo – afferma ancora mons. Morosini – il processo di laicizzazione e di secolarizzazione della società, ma non lo possiamo accettare in toto. In alcuni momenti, saremo voce critica, soprattutto per quelle questioni che riguardano il rispetto della vita, la difesa della famiglia e del processo educativo, che affondano le loro radici sulla ragione e sulla natura dell`uomo, patrimonio della cultura dell`uomo, ancor prima della nascita del cristianesimo». Il neo arcivescovo rivolge un pensiero «affettuoso» a tutte le vittime della violenza e ai loro familiari, ai carcerati, invitandoli a fare passi di conversione e riconciliazione, ai giovani nei confronti dei quali chiede di contribuire, «con la loro facilità a cogliere i segni dei tempi» a rendere l`azione della Chiesa sempre più profetica nella fede.