Ricatti e minacce via sms Indagato un pentito
COSENZA Roberto Violetta Calabrese ha iniziato a collaborare con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia nella scorsa primavera. Era un “tuttofare” della criminalità organizzata cosentina…

COSENZA Roberto Violetta Calabrese ha iniziato a collaborare con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia nella scorsa primavera. Era un “tuttofare” della criminalità organizzata cosentina, che aveva partecipato alla vita di diversi clan della città nel corso della sua “carriera” criminale. Ora è indagato dagli stessi magistrati che ne hanno raccolto le testimonianze nei mesi scorsi. Colpa di alcuni sms partiti dai suoi cellulari e indirizzati ad antichi sodali che gli dovevano dei soldi. Poche frasi dirette e metodi spicci. Chiedeva dei soldi, vecchi debiti rimasti in sospeso. In un caso avrebbe minacciato un uomo di dare il suo nome in pasto ai magistrati se le richieste di saldare i debiti non avessero trovato riscontro.
Non sapeva, Calabrese, che i pm antimafia lo tenevano d`occhio. Dopo aver raccolto le inquietanti comunicazioni, i magistrati Pierpaolo Bruni e Vincenzo Luberto lo hanno convocato per contestargli messaggini e telefonate. Il pentito si è difeso, negando tutti gli addebiti e spiegando che aveva bisogno di recuperare quei denari per evitare protesti, dato che avrebbe voluto svolgere un`attività imprenditoriale anche da collaboratore di giustizia. Poi ha consegnato i telefoni ai pubblici ministeri. (0020)