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Marlane, Legambiente: giustizia per le vittime

PRAIA A MARE Verità e giustizia per le vittime della Marlane-Marzotto, e bonifica immediata dei terreni contaminati dall’inquinamento. È quanto richiesto dai responsabili di Legambiente, sbarcati ogg…

Pubblicato il: 25/07/2013 – 17:00
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Marlane, Legambiente: giustizia per le vittime

PRAIA A MARE Verità e giustizia per le vittime della Marlane-Marzotto, e bonifica immediata dei terreni contaminati dall’inquinamento. È quanto richiesto dai responsabili di Legambiente, sbarcati oggi a Praia a Mare per un`altra tappa di Golletta verde. Ad attendere l`equipaggio dell`imbarcazione – che da anni solca i mari italiani per denunciare l`aggressione all`ambiente da parte dell`uomo – gli attivisti di diverse associazioni che lavorano lungo il Tirreno cosentino per difendere il territorio.  «Dal maxiprocesso sulla Marlane-Marzotto – si legge nella nota di Legambiente – continuano a emergere fatti e responsabilità molto gravi. Recenti perizie hanno attestato in modo inconfutabile come, in aggiunta alle “ammine aromatiche”, altamente cancerogene, sprigionate dai coloranti azoici, gli operai e le operaie della Marlane-Marzotto erano costretti a convivere anche con le polveri d`amianto prodotte dai sistemi frenanti dei macchinari dello stabilimento tessile». Per questo il responsabile scientifico dell`associazione ambientalista, Giorgio Zampetti, chiede «giustizia per gli oltre cento morti e gli altrettanti operai ammalati di tumore. Anche da Goletta Verde abbiamo deciso di esortare tutte le energie in campo affinché il processo, seppur complesso, non subisca ritardi e rallentamenti ma vada fino in fondo accertando le responsabilità e comminando le giuste pene ai responsabili. Parallelamente, chiediamo di attivarsi fin da subito per individuare sistematicamente e in maniera capillare l’entità e la localizzazione dei veleni depositati dalla Marlane nei terreni attorno allo stabilimento ma anche nel tratto di mare vicino. Tutto questo per procedere – conclude Zampetti – a operazioni di bonifica veloci ed efficaci applicando il principio chi inquina paga che possano finalmente restituire a questo territorio la dignità e la sicurezza che merita». E l`attenzione degli ambientalisti si è concentrata non solo sull`ex stabilimento tessile di Praia, ma anche su altri fronti caldi tra cui, ha ricordato Mariacaterina Gattuso, della segreteria Legambiente Calabria, «la compromessa situazione della vallata del fiume Noce bella e inquinata, senza dimenticare i veleni della valle del fiume Oliva e arrivando ai recenti scandali di Scalea relativi all’impianto di trattamenti dei rifiuti». (0090)

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