Dea Cosenza, Scopelliti “punzecchia” il Pd

COSENZA «È un peccato che oggi qui non ci siano i colleghi Guccione, Principe, Adamo avrebbero visto l’inaugurazione di un reparto d’eccellenza della sanità calabrese». In questo modo ha esordito il governatore Scopelliti, cogliendo l’occasione dell’inaugurazione ufficiale del Dea dell’ospedale di Cosenza. Davanti ai “generali” del centrodestra che governa la Regione, in una sala affollata di persone sudate e sfinite dal caldo, è andato in mostra l’orgoglio del direttore generale Paolo Maria Gangemi, che ha rivendicato alla sua amministrazione i «risultati raggiunti in campo finanziario e il rinnovamento della struttura ospedaliera». Il direttore ha snocciolato le spese sostenute per l’acquisto di sofisticati strumenti diagnostici e per la ristrutturazione dei reparti, ma il fiore all’occhiello in questa giornata rovente era il Dea, di cui sono stati spiegati i percorsi di accettazione dei pazienti, la sua capacità di restare legato alle reali necessità dei territori che fanno da bacino di utenza, la rapidità e l’efficienza degli interventi realizzati. Non poteva mancare un dolente riferimento alla recente vicenda delle sacche di sangue che hanno causato la morte di un paziente. Riguardo a questo il direttore generale ha fieramente ricordato che ad accorgersi dell’errore e ad aprire una inchiesta interna è stato appunto l’ospedale – e soltanto dopo la magistratura –, annunciando la sospensione del centro trasfusionale.
Anche Scopelliti si è rapidamente soffermato sul drammatico fatto, chiedendo di distinguere l’errore dalla negligenza per poter meglio e con sicurezza procedere nell’inchiesta interna e in quella della procura. Durante l’incontro lo stesso governatore ha confermato l’impegno a tenere aperto l’ospedale di Rogliano, come struttura di sostegno all’Annunziata. (0070)