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La Dda di Catanzaro sulle tracce del “presidente”

Potrebbe essere giunta a un punto cruciale l`inchiesta che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sta conducendo sul tentativo dell`ex consigliere regionale Santi Zappalà di “condizionare”…

Pubblicato il: 01/08/2013 – 7:28
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La Dda di Catanzaro sulle tracce del “presidente”

Potrebbe essere giunta a un punto cruciale l`inchiesta che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sta conducendo sul tentativo dell`ex consigliere regionale Santi Zappalà di “condizionare” il gip di Reggio Calabria che avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di scarcerazione dopo che l`esponente del Pdl era stato arrestato per corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose nell`ambito dell`indagine “Reale”. Nel fascicolo, affidato al procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e al pm Carlo Villani, potrebbero a breve trovare posto nuovi importanti documenti. La Dda del capoluogo, infatti, ha delegato il Ros dei carabinieri ad acquisire alcuni atti dagli uffici giudiziari reggini.
L`indagine era partita nel marzo del 2011, quando l`ex sindaco di Bagnara Calabra si trovava ristretto nel carcere di Nuoro dopo essere stato arrestato perché “intercettato” mentre chiedeva appoggio elettorale a casa del boss Giuseppe Pelle. Nei colloqui con i parenti nel penitenziario emergevano i tentativi per far uscire dalla cella Zappalà. Dai dialoghi captati emergeva la figura di un non meglio identificato “presidente”. È il fratello dell`ex consigliere a riferirgli: «Praticamente quello della cancelleria gli ha detto “vedi di non nominare quello che … che non si è saputa la cosa che il presidente gli aveva detto…”. Qua perché abbiamo parlato noi, per questo si è venuto a sapere qualcosa … Per questo ti dico va bene, stai più tranquillo… Santo».
Nei mesi successivi le attenzioni si concentrarono sull`ex presidente della Corte d`Appello di Reggio Calabria, Franco Pontorieri, che venne ascoltato anche dagli inquirenti reggini. Poi le carte furono trasmesse a Catanzaro competente territorialmente per i fatti riguardanti i magistrati del distretto reggino. Il lavoro condotto in questi mesi in assoluto riserbo dalla Dda catanzarese potrebbe adesso portare i primi risultati. (0080)

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