Sanità, Mancuso: «Il Pd deve mobilitarsi»
LAMEZIA TERME Il Pd deve deve dare vita a una mobilitazione straordinaria per la sanità. La proposta arriva dal dirigente regionale Pasquale Mancuso, che si rivolge direttamente al commissario Alfred…

LAMEZIA TERME Il Pd deve deve dare vita a una mobilitazione straordinaria per la sanità. La proposta arriva dal dirigente regionale Pasquale Mancuso, che si rivolge direttamente al commissario Alfredo D`Attorre e al coordinatore Giovanni Puccio per chiedere a gran voce un`iniziativa di forte protesta a tutela della salute. «Negli ultimi giorni la condizione, già allo stremo, della sanità nella nostra regione è divenuta gravissima e non più tollerabile», dice Mancuso. Fatta la premessa, arriva l`esortazione: «Vengo a chiedervi di lanciare una mobilitazione straordinaria del nostro partito – con tutte le forze di cui dispone, dentro e fuori le istituzioni – e da concentrarsi in una giornata con una forte capillarizzazione di azioni ed iniziative in tutti i territori – a cominciare dalle città capoluogo di provincia – e che esprimano, al momento, esclusivamente la prioritaria e irrinunciabile difesa dei calabresi e del loro diritto alla salute».
Per Mancuso sono particolarmente preoccupanti le parole del sottosegretario alla Salute Fadda in risposta all`interrogazioni dei deputati pd (Enza Bruno Bossio e Stefania Covello) circa i ritardi nell`erogazione dei livelli essenziali di assistenza, l`incidente avvenuto al Centro trasfusionale di Cosenza – dove un uomo ha perso la vita a causa di una sacca di sangue contaminato – e il riesplodere della vertenza della Fondazione Campanella. «I Livelli essenziali di assistenza – spiega Mancuso – in Calabria non sono più garantiti e gli effetti devastanti sono di tutta evidenza a prescindere dal pur condivisibile sforzo di rimettere i conti a posto e la cui ineludibilità, indipendentemente da chi oggi governa la nostra Regione e dalle responsabilità pregresse che non sono eliminabili, non può più, e a tempo indeterminato, scaricarsi sui cittadini che sono in condizione di oggettivo pericolo». Ecco perché il Pd non può più «rimanere con le mani in mano innanzi alla straordinarietà della situazione odierna che richiede una capacità di risposta ancor più forte e più significativa proprio perché vengono messi a repentaglio diritti fondamentali». (0040)