Mozione di sfiducia per Arena
LAMEZIA TERME Demetrio Arena potrebbe a breve affrontare una mozione di sfiducia del consiglio regionale calabrese. Il dado è ormai tratto e il Pd non sembra intenzionato a fermarsi. Dopo le esternaz…

LAMEZIA TERME Demetrio Arena potrebbe a breve affrontare una mozione di sfiducia del consiglio regionale calabrese. Il dado è ormai tratto e il Pd non sembra intenzionato a fermarsi. Dopo le esternazioni a mezzo stampa degli ultimi giorni, i democrat hanno tutta l’intenzione di passare alle vie di fatto sulla vicenda che interessa l’ex sindaco e oggi assessore regionale alle Attività produttive, dichiarato incandidabile dal Tribunale (assieme ad altri ex amministratori) in quanto ritenuto «causa efficiente dello scioglimento dell’organo comunale» reggino. Alcuni esponenti del Pd stanno infatti seriamente valutando l’ipotesi di chiedere un giudizio dell’Aula su Arena, decaduto dall’incarico di primo cittadino dopo lo scioglimento per contiguità con la ‘ndrangheta del consiglio comunale di Reggio, decretato lo scorso ottobre dal ministero dell’Interno. In realtà, le leggi calabresi non prevedono la sfiducia nei confronti degli assessori regionali. L’unico provvedimento possibile è la “censura”, contemplata dagli articoli 37 dello Statuto della Regione e dal 62 di quello del Consiglio. Il provvedimento, in caso di via libera definitivo da parte del gruppo democrat a Palazzo Campanella, potrebbe essere posto all’ordine del giorno alla prima seduta utile dell’Aula (subito dopo la pausa estiva) e – per la sua approvazione finale – avrebbe bisogno del voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri regionali. Subito dopo, «il presidente del Consiglio trasmette la deliberazione al presidente della giunta, per le determinazioni che ritiene opportuno assumere, entro i successivi tre giorni». Significa che, nell’eventualità in cui la proposta del Pd dovesse essere accolta anche da alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra, la palla passerebbe tra le mani del governatore Peppe Scopelliti, che avrebbe due alternative: confermare la fiducia all’assessore che lui stesso ha fortemente voluto in giunta – calpestando in questo modo la volontà del Consiglio –, oppure revocargli l’incarico. E l’ipotesi di una censura ai danni di Arena non è poi così peregrina, visto che molti consiglieri di maggioranza scalpitano di fronte alla possibilità di entrare nell’esecutivo regionale proprio al posto dell’ex sindaco di Reggio.
Sono scenari possibili, che di certo potrebbero mettere in difficoltà il governatore Scopelliti, amico di lunga data di Arena e principale artefice e sostenitore della sua candidatura a Palazzo San Giorgio.
Ma l’azione del Pd potrebbe non riguardare soltanto l’ambito regionale. Anche i parlamentari sono al lavoro sul caso che riguarda l’assessore alle Attività produttive. Deputati e senatori democrat stanno infatti elaborando una serie di interventi da sottoporre all’attenzione del ministro degli Affari regionali Graziano Del Rio. L’interrogativo della pattuglia romana suona più o meno così: «Può un amministratore dichiarato incandidabile da un Tribunale della Repubblica per le gravi responsabilità nella gestione del Comune di Reggio continuare a guidare un assessorato regionale?».
Gli esiti di quest’inedito “interventismo” del Pd sono piuttosto incerti. Ma di sicuro le sorti dell’assessore Arena sono destinate a tenere banco ancora a lungo.