Ispezione ministeriale "a sorpresa" E il "caso Annunziata" è rinviato
COSENZA Un evento così “improvviso” da essere stato annunciato nei giorni scorsi sulla stampa locale ha fatto saltare una conferenza stampa molto attesa. L`aveva convocata il direttore generale dell`…

COSENZA Un evento così “improvviso” da essere stato annunciato nei giorni scorsi sulla stampa locale ha fatto saltare una conferenza stampa molto attesa. L`aveva convocata il direttore generale dell`Azienda ospedaliera di Cosenza, Paolo Gangemi, per spiegare all`opinione pubblica il “caso Annunziata”. Un ospedale finito nel mirino dopo la morte, per una trasfusione contaminata, di un paziente di 79 anni, Cesare Ruffolo. Le prime risposte arriveranno oggi pomeriggio alle 16.
Stamattina i medici richiamati dalle ferie per assistere all`evento si guardavano un po` straniti davanti agli uffici dell`Azienda.
Ma tant`è: il direttore generale e il direttore sanitario dell`Ao (Francesco De Rosa) erano in compagnia del dg del centro nazionale sangue, Giuliano Grazzini, nei corridoi del Centro trasfusionale dell`ospedale, sottoposto alle terza ispezione nel giro di dieci mesi. Le precedenti sono andate malissimo. La prima, che risale al settembre 2012, aveva individuato pesantissime anomalie – in tutto 65 –, alcune delle quali potenzialmente pericolose per la salute dei pazienti. La seconda, avvenuta poco dopo la morte di Ruffolo, aveva registrato che nessuna delle inefficienze segnalate era stata rimossa. Un`annotazione messa nero su bianco la settimana scorsa dal ministero della Salute nella risposta all`interrogazione firmata dai parlamentari del centrosinistra. A sette giorni da quelle parole, Grazzini dovrà verificare quali siano stati i progressi realizzati dopo quasi un anno di inerzia.
Il risultato di questa visita sarà nuovamente inviato al ministro Beatrice Lorenzin.
Questione di giorni, che passano frenetici nei corridoi della sanità cosentina. Mentre gli accertamenti della Procura vanno avanti, il management continua a ripetere che «se qualcuno ha sbagliato, pagherà». E la politica non sta a guardare e interviene per tutelare i suoi protetti. Un film già visto, che mette i pazienti nelle posizioni di rincalzo nella catena delle priorità. (0020)