SANITA` | il Pd chiede la testa del commissario Scopelliti
LAMEZIA TERME L`ultimo verbale del Tavolo Massicci è il “testamento” dell`esperienza di Peppe Scopelliti sulla poltrona di commissario ad acta della sanità calabrese. Sulla scorta di questa convinzio…

LAMEZIA TERME L`ultimo verbale del Tavolo Massicci è il “testamento” dell`esperienza di Peppe Scopelliti sulla poltrona di commissario ad acta della sanità calabrese. Sulla scorta di questa convinzione, parlamentari e consiglieri regionali del Pd riuniti oggi a Lamezia Terme sono tornati a chiedere con forza la rimozione del governatore dall`incarico di delegato del governo. Troppe – a loro avviso – le criticità assistenziali e i deficit economici esistenti per mantenere lo status quo.
La deputazione democrat è compatta e decisa a portare avanti la battaglia contro il vero “dominus” del sistema sanitario regionale, che – come ha ricordato il consigliere regionale Carlo Guccione – «è a rischio revoca» dopo gli ultimi rilievi del Tavolo Massicci. La pietra angolare è, ancora una volta, il mancato rispetto dei Livelli essenziali di assistenza, che potrebbe spingere il Consiglio dei ministri a sostituire Scopelliti con un commissario di «comprovate professionalità ed esperienza» in campo sanitario. «A tre anni dall`attuazione del Piano di rientro – ha commentato Guccione – la Calabria non è ancora in grado di garantire i Lea e si ritrova a dover far fronte a un gettito aggiuntivo di 114 milioni di euro in più rispetto alle altre regioni italiane». E che i Lea siano tuttora un problema di enormi proporzioni lo testimoniano alcuni dati sulla mortalità dei pazienti. «Dal 2010 a oggi – continua il consigliere regionale – la mortalità ospedaliera è aumentata di 600 unità. Nel 2010 erano 4.266, 4.462 nel 2011 e 4.866 nel 2012». Numeri impietosi che dimostrerebbero l`«incapacità» – sottolineata pure dal Tavolo Massicci – di assicurare i livelli minimi di assistenza.
Spara a palle incatenate contro il commissario Scopelliti (e non solo) anche la deputata Enza Bruno Bossio, che ricorda la risposta del ministero della Salute all`interrogazione sul caso “sangue infetto” all`ospedale di Cosenza, dove un uomo è morto a causa di una sacca ematica contaminata. «L`errore umano è matematico, se non c`è organizzazione», chiosa la parlamentare, secondo cui «i Lea sono proprio questo: garantire il percorso a tutela del paziente». Progetto impossibile, se al vertice delle Aziende sanitarie ci sono «personaggi come Gangemi (direttore generale dell`Ao bruzia), un signore messo lì solo per dare piena attuazione ai disegni discutibili di Scopelliti». Che, per mezzo di un atto aziendale «clientelare», avrebbe dato luogo a un`organizzazione del sistema «dolosa», alla quale non sono stati apportati i necessari correttivi malgrado il problema fosse stato sollevato con largo anticipo. «Gangemi – sottolinea Bruno Bossio – sta facendo diventare l`ospedale di Cosenza il più residuale della Calabria».
Intanto il governo Letta, subito dopo la pausa estiva, dovrà rispondere all`interpellanza urgente presentata dai deputati del Pd (tra i firmatari anche Bersani e Zoggia) centrata sull`opportunità di mantenere Peppe Scopelliti al vertice della struttura commissariale. È il parlamentare Brunello Censore a ricordarlo, senza dimenticare di calare l`asso su quella che ritiene una gestione del sistema altamente negativa: «Secondo uno studio del ministero della Salute – ha detto a conferma del suo ragionamento – la Calabria si trovi all`ultimo posto in Italia per il rispetto dei Lea».
A tutto raggio anche la disamina del consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi, che mette in fila le inadempienze della gestione commissariale, a partire dal Piano operativo, «scaduto da 7 mesi», passando dalla «mancata individuazione delle cause di morte» fino ad arrivare ai direttori generali sprovvisti dei requisiti di legge per ricoprire gli incarichi e alla tenuta dei conti economici. Quest`ultima forse la nota più dolente, visto che – a giudizio di Naccari – il Tavolo Massicci ha potuto valutare la situazione finanziaria della Regione solo «sulla base di dati non certificati dai revisori dei conti» delle Aziende sanitarie. Una situazione potenzialmente esplosiva, a cui si aggiunge un nuovo e inedito scenario, costituito dalle anticipazioni di tesoreria dell`Asp di Reggio che, secondo Naccari, ammonterebbero a 120 milioni di euro. «Dati pericolosi» e in qualche modo “avallati” dal commissario/governatore Scopelliti, «un funzionario delegato del governo per l`attuazione del Piano di rientro che è anche imputato per falso in atto pubblico per i suoi anni passati alla guida del Comune di Reggio».
Tranciante anche la riflessione dell`europarlamentare Mario Pirillo («Scopelliti non è l`interlocutore giusto per la sanità calabrese»), seguito a ruota dall`analisi del vicecapogruppo pd in consiglio regionale Tonino Scalzo: «Il fallimento è sotto gli occhi di tutti, frutto di un commissariamento che è stato deleterio per questa regione».
Schierato il Pd, intransigente il Tavolo Massicci. Per Scopelliti il futuro alla guida della sanità calabrese è sempre più in bilico. (0040)