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Il Pd: «Evidente il fallimento del governo Scopelliti»

COSENZA Un documento di 17 pagine, in vista del rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, in scadenza tra 18 mesi. Tutto lo stato maggiore del Pd, presente al gran completo, rilancia l`azione p…

Pubblicato il: 10/09/2013 – 12:45
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Il Pd: «Evidente il fallimento del governo Scopelliti»

COSENZA Un documento di 17 pagine, in vista del rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, in scadenza tra 18 mesi. Tutto lo stato maggiore del Pd, presente al gran completo, rilancia l`azione politica in un incontro a porte chiuse a Rende. In discussione i maggiori nodi politici e amministrativi che affliggono la Regione. Dall` incontro dello stato maggiore democratico è emersa una critica dura, articolata e senza appello alla Giunta Scopelliti, considerata fallimentare nei risultati conseguiti. «Appare del tutto evidente – afferma il Pd – il sostanziale fallimento del Governo Scopelliti in tutti i campi più significativi dell’amministrazione, nonostante i roboanti annunci sui mass media di continui successi in ogni campo». Tra le questioni evidenziate: interlocuzione carente con Governo e Ue, una sanità regionale che risente di una caduta verticale dei Livelli essenziali delle prestazioni, un contesto di assistenza quasi inesistente sul territorio, disorganizzazione della rete ospedaliera, con ospedali HUB tali sulla carta e con una fallimentare gestione del Piano di rientro e dei POR 2007/2013. «Da primi che eravamo – aggiunge il Pd – siamo diventati l’ultima Regione meridionale per impegni e spesa; e, ove si dovesse verificare la non realizzazione delle metro Cosenza-Rende e Catanzaro-Germaneto, si registrerebbe un autentico disastro nell’utilizzo dei fondi europei, peraltro notevolmente sottratti alla gestione regionale dal ministro della Coesione territoriale, al fine di evitare il disimpegno». Nella lunga disamina, il Partito democratico sottolinea inoltre le questioni riguardanti l`ambiente, il dissesto idrogeologico, lo smaltimento dei rifiuti, la depurazione, la legge urbanistica, le discariche, la mancanza di 700 km di rete fognaria, le politiche di ammodernamento delle infrastrutture tre cui i lavori per la SA-RC, la SS 106, la mancata velocizzazione della linea ferroviaria tirrenica il non potenziamento di Gioia Tauro all`interno del sistema portuale italiano e il suo rilancio infrastrutturale per quanto di competenza della Regione come nella vicenda dell` APQ “Gioia Tauro”. O, ancora, la questione della metro leggera Cosenza-Rende-Unical e quella Catanzaro-Germaneto e «la totale inerzia della Giunta regionale nei confronti della Commissione Europea, che sta escludendo la Calabria dalla rete ferroviaria transeuropea dei trasporti». Politiche culturali e quelle in favore della scuola e dell` innovazione tecnologica. «Nel settore della cultura – continua il Pd – il centrodestra ha trasformato iniziative come “Magna Graecia Teatro”, da eventi di approfondimento culturale del Teatro antico, della prosa e della musica, in manifestazioni per lanciare le opere ed il lavoro dei protagonisti prescelti. In altri termini, un’attività pubblica al servizio di esigenze private. Ciò ha fatto registrare un calo vertiginoso delle presenze. Anche il Sistema museale balbetta, mentre infiniti sono diventati i lavori di ristrutturazione di Palazzo Piacentini. L’area archeologica di Sibari, che con il POR 2007/2013, poteva diventare la Pompei di Calabria, è stata abbandonata a se stessa. Inesistenti, poi – affonda il Pd – le politiche di sostegno alla scuola. L’APQ “Istruzione”, primo in Italia con una dotazione di 250 milioni è fermo al primo lotto. «Scandalosa, addirittura, la politica della Giunta Scopelliti per l’innovazione. Abbandono totale dei due Distretti tecnologici di Gioia Tauro e Crotone, avviati dal centrosinistra, investimenti a pioggia, insufficienti ed inutili per realizzare i Poli di innovazione». Turismo. Tenendo conto del fallimento nei settori delle infrastrutture, di tutela dell’ambiente e delle attività culturali, le attività turistiche non potevano che risentirne negativamente. Inoltre, sono mancate efficaci politiche di sostegno alle attività di accoglienza, di servizi ed alberghiere. Sanità. Indispensabile chiedere al Governo Letta la nomina di un Commissario per l’attuazione del Piano triennale operativo diverso dal quello del Presidente della Regione. Il Pd chiede a gran voce la revisione della bozza del Piano Operativo da effettuare dopo un confronto con le Istituzioni locali, il sindacato e le rappresentanze di categorie per assicurare i Lea, con particolare riferimento alle aree di confine e di difficile raggiungibilità. Da riorganizzare, poi, la rete ospedaliera per fare in modo che i servizi intermedi, tra quelli assicurati dagli ospedali HUB e quelli prestati direttamente dal territorio, siano erogati da strutture ospedaliere intelligentemente dislocate, servendo, con idonee strutture, le aree di confine e le zone montane. Fondi comunitari. Partecipare con continuità e competenza alla predisposizione del programma 2014/2020 per contribuire all’attuazione delle previsioni settoriali di seguito indicate: realizzazione delle metropolitane di Cosenza e Catanzaro e di quella di Reggio Calabria, la difesa della Calabria nella rete ferroviaria transeuropea dei trasporti, il completamento dei lavori del Museo “Magna Graecia“ di Reggio, la valorizzazione dell’Area archeologica di Sibari, la realizzazione di almeno la II° trance dell’APQ denominato Istruzione. Ambiente e Territorio.  A parere del Pd è necessaria una riforma della normativa riguardante la programmazione territoriale che renda minimo l’ulteriore consumo del territorio, che incentivi il riuso degli immobili già edificati, che rivitalizzi i centri storici, anche attraverso il ritorno dei residenti e che tuteli il paesaggio marino, montano ed agricolo. E’, altresì, necessaria una legge di tutela ambientale, di prevenzione del dissesto idrogeologico, sostenuta finanziariamente dalla programmazione 2014/2020. Occorre, inoltre, un nuovo Piano regionale dei rifiuti per il completamento del sistema integrato, che preveda un’adeguata programmazione basata su raccolta differenziata e nuove tecnologie. Infrastrutture e Trasporti. Dare priorità assoluta al completamento dei lavori della Sa-RC, quindi, alla progettazione ed al finanziamento dei 58 km tuttora mancanti, agli svincoli necessari, in primo luogo quelli a nord ed ad sud della città di Cosenza ed alle trasversali. Uguale attenzione va assegnata alla velocizzazione della linea ferroviaria tirrenica, alle trasversali per collegarla allo Jonio ed all’ammodernamento della SS 106. Gioia Tauro rappresenta l’altra priorità assoluta, preordinata ad ogni speranza di sviluppo della Regione. Conoscenza – Istruzione – ricerca e innovazione – Cultura. Priorità assoluta è rappresentata dall’attuazione dell’APQ “Istruzione”. Questo programma deve significare la realizzazione in Calabria di almeno 100 nuovi edifici scolastici muniti di una biblioteca, una palestra e laboratori vari. Nel settore dell’innovazione è necessario attuare la L.R.24/2009, che prevede una programmazione triennale ed annuale degli interventi nel settore. In questo contesto sarà opportuno rilanciare i Distretti tecnologici di Gioia Tauro e di Crotone ed iniziative come quelle dei voucher tecnologici. Per la cultura, ripartire dalla valorizzazione dell` ingente patrimonio, a cominciare da Sibari, dal museo di Palazzo Piacentini e da Crotone. Lavoro – Servizi Sociali Lsu-Lpu e Forestali. Occorrono – sottolinea il Pd – sgravi fiscali e contributivi e la predisposizione di un reddito minimo garantito. Il dramma dell’occupazione in Calabria si aggrava sempre più – osserva il Pd– soprattutto a scapito delle fasce giovanili e femminili della popolazione. Con l’edilizia ed i LLPP fermi, l’economia non riparte ed il pubblico impiego, anch’esso in crisi, non basta più a sostenere la già bassa domanda di beni e servizi in Calabria. Certo si dovrebbe finalmente dare soluzioni all’annoso problema di dare stabilità agli Lsu ed agli Lpu ed al comparto della forestazione, da rendere produttivo al servizio dell’equilibrio idrogeologico della Calabria e della salute della montagna e dei boschi. Ma servono efficaci politiche attive del lavoro, indirizzando su tale obiettivo la programmazione 2014/2020 ed i residui fondi del POR attuale. Il programma 2014/2020 deve rappresentare l’occasione per praticare in Calabria il principio civile del reddito minimo garantito. In particolare le famiglie al cui interno vi sono soggetti affetti da disabilità, per le famiglie numerose e per quelle che contano nel proprio nucleo anziani, nella prossima programmazione sarà necessario prevedere filiere di assistenza e sostegno. Agricoltura. Lo sviluppo della Calabria passa dalla ripresa economica dell’agricoltura. Un settore in perenne crisi, d’identità prima di tutto, che deve sapersi rilanciare con forza e con vigore. Tre sono le future sfide per l’agricoltura calabrese: aumentare la produttività e la qualità delle nostre produzioni per far fronte alla crescente domanda di cibo; tutelare l’ambiente, “bene economico occulto e prezioso” troppo spesso soggetto a frane e inondazioni; rilanciare la competitività, ovvero affrontare con determinazione le difficoltà che si incontrano lungo le filiere agroalimentari, per vedere riconosciuto il valore delle proprie produzioni. Istituzioni. Da più tempo sosteniamo che la causa principale del fallimento del regionalismo in Calabria può ricercarsi nel tradimento dei principi costituzionali che hanno determinato la Istituzione delle Regioni. Le Regioni sono nate per programmare, dare indirizzi, per legiferare e per attuare quelle misure che, incidendo sulla generalità dei soggetti, ovvero per lo spessore delle questioni, non potevano che essere gestite direttamente dalle Regioni stesse. In questi 43 anni di regionalismo si è verificato, soprattutto nel sud ed in Calabria, l’esatto contrario. Con la Proposta di Legge n.444 sul “Conferimento delle funzioni amministrative agli Enti Locali, in attuazione dell’art.46,comma 8 dello Statuto della Regione Calabria”, il PD ha inteso disciplinare il conferimento delle funzioni amministrative regionali agli enti locali e ai soggetti sub-regionali nel rispetto dell’art. 118 della Costituzione ed in particolare dei princìpi della semplificazione amministrativa. Il disegno di legge regionale individua quattro aree tematiche nelle quali sono ripartite le funzioni amministrative relative ai seguenti settori: attività produttive, protezione della natura e dell`ambiente, istruzione, formazione professionale servizi per l`impiego e politiche del lavoro, trasporti e viabilità.

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