Alfano rinuncia al comizio di Lamezia

LAMEZIA TERME A furia di restare sospeso a metà tra i falchi e le colombe, Angelino Alfano deve avere perso la bussola. E così dopo aver twittato ieri sera entusiasta («c`è stata Forza Italia, ci sarà Forza Italia!»), il vicepremier è stato costretto a una brusca retromarcia annullando il comizio in programma per sabato mattina a Lamezia Terme. La manifestazione targata Pdl, promossa dai ragazzi calabresi della Giovane Italia, ha subìto un inaspettato stop. I vari Bondi, Brunetta e Verdini hanno sconsigliato ad Alfano (che tra l`altro non è più il segretario della formazione) di recarsi in Calabria per una kermesse messa in piedi in nome di un partito (il Pdl) che nei fatti non esiste più. Il certificato di fine esistenza è stato firmato nella giornata di ieri direttamente da Silvio Berlusconi nel corso del videomessaggio in cui è stata ufficializzata la rinascita di Forza Italia (oggi sarà tagliato il nastro della nuova sede a Roma in piazza San Lorenzo in Lucina). Davanti a tale situazione ad Alfano, al governatore-coordinatore del Pdl calabrese Peppe Scopelliti e al suo vice Tonino Gentile (che già si erano prodotti in una nota stampa “osannante” nei confronti del loro leader) non è rimasto altro che rimandare tutto a data da definirsi.
E a poco serve il tentativo di chi (vedi gli esponenti della Giovane Italia Daniele Romeo e Angelo Brutto) sta cercando di mascherare il cortocircuito creato dal trio Alfano-Scopelliti-Gentile dietro «improvvisi impegni istituzionali» che impediscono al vicepremier di essere presente sabato in Calabria. Questa volta la pezza è peggio del buco. Perché, quando il Cavaliere chiama, non c`è comizio che tenga. (0030)