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Scopelliti e Talarico ricordano Pasquino Crupi

REGGIO CALABRIA Disorienta un po’ vedere certe personalità pubbliche al cospetto della figura umana e intellettuale di Pasquino Crupi. Lo studioso e fervente meridionalista, espressamente di sinistra…

Pubblicato il: 23/09/2013 – 15:39
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Scopelliti e Talarico ricordano Pasquino Crupi

REGGIO CALABRIA Disorienta un po’ vedere certe personalità pubbliche al cospetto della figura umana e intellettuale di Pasquino Crupi. Lo studioso e fervente meridionalista, espressamente di sinistra, è stato ricordato questa mattina in consiglio regionale, a poco più di un mese dalla sua morte. Ma alcuni tra i principali relatori dell’evento non hanno mai condiviso la storia politica dell’ex direttore de La Riviera. Anzi. A consacrarne l’estro e la solidità culturale del grande custode della letteratura calabrese c’erano – tra gli altri – il governatore Peppe Scopelliti (ex segretario nazionale del Fronte della gioventù, ex An, ex Pdl e ora prossimo al passaggio tra le fila di Forza Italia), il presidente del consiglio regionale Franco Talarico (ex Ccd, oggi Udc) e Giuseppe Bombino (il professore dell’Università Mediterranea più noto per essere uno dei promotori del manifesto “Reggio rivendica il suo ruolo”, un tentativo propagandistico – dall’esito infelice – per “convincere” l’allora ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri a non sciogliere il Comune di Reggio). Un parterre difficilmente assimilabile alla visione della società propria di Pasquino Crupi. È stato lo stesso governatore ad ammettere la “divergenza” esistente tra due mondi distinti, anche se – a suo giudizio – è arrivato il momento di archiviare una certa fase ideologica, nella quale «molti vogliono chiudere gli intellettuali in un recinto. Crupi invece ha dimostrato di essere uomo di questa terra, orgoglioso della sua storia politica, ma che comunque si riconosceva nel Sud al di fuori degli schieramenti politici».
Scopelliti tiene a precisare che il ricordo ufficiale del grande intellettuale non deve essere interpretato come la volontà del centrodestra di appropriarsi della sua eredità culturale, della «storia di altri». Perché la “battaglia” meridionalista di Crupi appartiene a tutti – spiega tra le righe il presidente di Regione –, in quanto «segnale di vitalità per tutta la nostra comunità». Il governatore punta l’accento sulla libertà di pensiero del letterato calabrese, un uomo capace di «rimproverare alla sinistra di non fare la sinistra, come disse in occasione dell’evento “La democrazia sospesa”». Crupi ha dimostrato insomma che «prima degli interessi di parte vengono quelli del territorio, ha confermato che la sudditanza culturale del Sud è il riflesso di quella politica».
«È stato un intellettuale che ha fatto la differenza per la nostra regione», ha commentato Talarico sotto lo sguardo attento della moglie e dei figli del più famoso storico della letteratura regionale. Il presidente del Consiglio ha poi annunciato l’intenzione di dedicare a Crupi la sezione “Calabria” della biblioteca regionale di Palazzo Campanella.
Commosse le parole dell’amico ed editorialista de La Riviera, Ilario Ammendolia: «Per Pasquino Crupi la questione meridionale è stata sempre una questione sociale, mai criminale. Ovunque si combatte per l’uguaglianza e la libertà, lì lui vivrà. Questa battaglia non dobbiamo mai abbandonarla in suo nome».

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