Leonia, tutti rinviati a giudizio
REGGIO CALABRIA Rinvio a giudizio per tutti gli imputati che hanno optato per il rito ordinario: è con questa decisione che si è chiusa l’udienza preliminare del procedimento Athena 49%, scaturita da…

REGGIO CALABRIA Rinvio a giudizio per tutti gli imputati che hanno optato per il rito ordinario: è con questa decisione che si è chiusa l’udienza preliminare del procedimento Athena 49%, scaturita dall’inchiesta che ha svelato i reali dominus della municipalizzata Leonia.
Fatta eccezione per i quattro che già ieri avevano chiesto l’abbreviato e per Giuseppe Marrara, che ha presentato istanza di patteggiamento, per decisione del gup Minniti tutti gli altri il prossimo 13 novembre si dovranno presentare di fronte ai giudici. Fra loro ci sono non solo noti esponenti della `ndrangheta reggina, come il boss Giovanni Fontana, ma anche l’ex direttore operativo della società, Bruno De Caria, considerato dagli inquirenti l’ingranaggio che per anni avrebbe permesso ai Fontana – prima e dopo la cessione della sovranità e dei proventi dell`affare Leonia al triumvirato De Stefano-Tegano-Condello – di rastrellare un`ingente quantità di finanziamenti pubblici, mentre i lavoratori attendevano invano stipendi mai pagati e le strade della città si riempivano di rifiuti.
Il prossimo 17 dicembre inizierà invece il processo con rito abbreviato per l’ad livornese della Ecotherm, Angelo Mannucchi – fino a qualche mese fa socio privato della Leonia – e gli ex dipendenti della Leonia Roberto Lugarà, Francesco Minniti e Antonio Ursino. In quella sede il gup si pronuncerà anche sull’istanza di patteggiamento presentata da Giuseppe Marrara.
Tutto – o quasi – da rifare invece per l’ex assessore all’Ambiente di Roccella e rappresentante legale della Leonia, Vincenzo Bombardieri, accusato di abuso d’ufficio e per Giuseppe Fontana, uno dei figli del boss Giovanni, accusato invece di associazione mafiosa e altri reati. A causa di un difetto di notifica, relativamente alle loro posizioni gli atti dovranno tornare in Procura.
Nel giro di pochi mesi inizierà dunque un dibattimento lungo e complesso, che punta a fare luce sui reali assetti della municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti in città, ma non solo. L’indagine, firmata dai pm Giuseppe Lombardo e Sara Ombra, promette infatti di svelare anche gli equilibri criminali reggini, e non solo, scaturiti dalla seconda guerra di `ndrangheta e di cui la spartizione delle municipalizzate cittadine sarebbe espressione. Un vero e proprio furto ai danni della città, possibile – almeno per quanto riguarda la Leonia – grazie a personaggi apparentemente insospettabili come l’ex direttore operativo Bruno De Caria, finito in manette lo scorso ottobre. Assieme a lui erano stati arrestati, fra gli altri, anche il boss Giovanni Fontana e i suoi figli Giandomenico, Francesco, Giuseppe e Antonino. Ma per l’affare Leonia, a finire nei guai sono stati anche l’ex sindaco facente funzioni, Giuseppe Raffa, e la giunta comunale dell’epoca, tutti finiti sotto indagine per aver favorito la Leonia, a causa di una delibera che autorizzava contributi economici per la raccolta differenziata. Un filone di indagine stralciato, su richiesta dell’ufficio di Procura. (0020)