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Rinascita di An, Tuccio: un regalo a Scopelliti

REGGIO CALABRIA No a un nuovo soggetto politico, no al ritorno al passato. Ma soprattutto no ad un uso personalistico dell`eredità di Alleanza nazionale, in stile scopellitiano. È questo in sintesi i…

Pubblicato il: 25/09/2013 – 19:31
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Rinascita di An, Tuccio: un regalo a Scopelliti

REGGIO CALABRIA No a un nuovo soggetto politico, no al ritorno al passato. Ma soprattutto no ad un uso personalistico dell`eredità di Alleanza nazionale, in stile scopellitiano. È questo in sintesi il pensiero di Luigi Tuccio, ultimo segretario reggino di Alleanza nazionale. Un attacco – neppure tanto velato – alla gestione del Pdl da parte del suo coordinatore, Peppe Scopelliti. L`esponente ripercorre la storia che ha condotto alla nascita del Pdl e alla contestuale fusione del partito di Fini con gli azzurri. Un connubio che sarebbe dovuto nascere ricorda Tuccio sulla «centralità del valore dell’Uomo» e «nel rispetto delle leggi e degli ordinamenti vigenti nel territorio». «Su tali presupposti Alleanza nazionale – scrive in una nota il politico – avviò un percorso di condivisione e di fusione all’interno del Popolo della libertà, portando un bagaglio umano “stimato” al trenta per cento, della maggior composizione numerica, ma forte di una storia politica, culturale ed umana che affondava le sue radici nell’immediato dopoguerra oltre ad un “interessante” patrimonio finanziario, stimato in svariate decine di milioni di euro. Sappiamo tutti quanto l’esperienza ebbe vita breve ad iniziare dallo strappo di Gianfranco Fini, che dopo pochi mesi creò il suo Fli, senza alcuna fortuna oltre alle diverse anime che, per un verso, caratterizzarono l’interna dialettica politica e per altro, grazie alla pochezza intellettuale di centinaia di parlamentari, che intesero che la centralità dell’Uomo dovesse avere un indirizzo monodirezionale: quello personale e non quello del bene comune». A differenza del partito di Fini, invece, «il Pdl – sottolinea – non si è mai radicato sul territorio, trattandosi di un partito “liquido” al punto tale da sfuggire ad ogni sorta di regola gerarchica e organizzativa coinvolgente i suoi iscritti sui temi politico sociali che dovrebbero fondare ogni attività politica». Senza contare – aggiunge – che non «ha mai appassionato, parliamoci chiaramente, la rincorsa alle leggi ad personam, in luogo delle riforme istituzionali». Per questo Tuccio chiarisce che «fu impresa assai ardua poter convivere, soprattutto per chi proveniva dalle fila di An, che si riconosceva invece in una struttura partitica, forse ingessata e arcaicamente burocratizzata ma che comunque dava voce ed ascolto anche all’ultima iscritto del più periferico dei circoli». L`esponente politico reggino si dice, inoltre, convinto di non credere «nella rinascita di una nuova Alleanza nazionale». Secondo Tuccio, «ricreare An nella nostra Regione significherebbe offrire un altro soggetto politico alla mercé di Scopelliti che – forte della sua indiscutibile storia politica – riuscirebbe a gestirne le sorti così come è riuscito a fare con Fli».  Viceversa per l`ex annino «la comunità necessita una classe dirigente giovane, affrancata da ogni sorta di condizionamento, forte di un corredo politico culturale inedito, finalizzato a tesaurizzare gli irrinunciabili valori della nostra società che, scevri da condizionamenti ideologici, vanno riproposti alla coscienza civile». Da qui l`invito: «Restiamo in disparte dalle querelle partitiche, interessandoci maggiormente i valori, le strategie e le ricette idonei a dare risposte ai cittadini». (0090)

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