Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:40
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Reggio, la mano dei clan dietro l`attentato al "Mary"

REGGIO CALABRIA Le indagini della squadra mobile di Reggio Calabria si stanno concentrando sugli ambienti della criminalità organizzata. Dietro l`esplosione che ha distrutto il “Café Mary” potrebbero…

Pubblicato il: 28/09/2013 – 7:42
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Reggio, la mano dei clan  dietro l`attentato al "Mary"

REGGIO CALABRIA Le indagini della squadra mobile di Reggio Calabria si stanno concentrando sugli ambienti della criminalità organizzata. Dietro l`esplosione che ha distrutto il “Café Mary” potrebbero potrebbe esserci la mano della `ndrangheta. 
Il locale, infatti, è di Maria Grazia Ficara, di 40 anni, moglie di Domenico Ecelestino, ritenuto il “factotum” del cognato, il boss e trafficante di droga Orazio Ficara, detto il “Coccodrillo”. 
Quest`ultimo, fratello della proprietaria della pasticceria-panetteria di via Ravagnese, da anni è in carcere per traffico di droga.  
La sezione “Reati contro il patrimonio” della Mobile, diretta da Francesco Giordano, ha avviato le indagini che, per via delle parentele della titolare dell`esercizio commerciale, potrebbero concentrarsi sugli ambienti del gruppo criminale, conosciuto con il soprannome dei “Ficareddi”.
Le modalità del danneggiamento sono quelle della `ndrangheta che, in riva allo Stretto torna a farsi sentire dopo un periodo caratterizzato da una calma apparente.
È stato un caso che l`esplosione non abbia provocato feriti. La zona è altamente frequentata fino a tardi grazie all`aeroporto. Per arrivare allo scalo, infatti, è necessario transitare davanti al “Café Mary” sito a meno di 50 metri dal luogo in cui, nel gennaio 2010, è stata trovata un`auto imbottita di armi il giorno della visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dai primi rilievi effettuati dalla Scientifica, pare che qualcuno si sia introdotto all`interno del bar cospargendo di benzina i locali. I vapori del carburante avrebbero saturato l`ambiente fino a provocare un esplosione. 
Gli uomini di Gennaro Semeraro, adesso, stanno cercando di capire se l`esplosione sia da inquadrare in un contesto mafioso, di estorsioni subite dai familiari di Orazio Ficara (il fratello della proprietaria da anni è in carcere per droga) o se il movente sia da ricercare negli ambienti del traffico di sostanze stupefacenti. Ambienti in cui potrebbero esserci state delle tensioni tra le cosche reggine.  (0080)

Argomenti
Categorie collegate

x

x