Abrogazione dei vitalizi, i Cinquestelle diffidano il Consiglio
CATANZARO «Avremmo voluto evitare di intraprendere le vie legali, convinti come siamo che le battaglie per rimuovere privilegi e disuguaglianze a danno dei calabresi debbano disputarsi su un piano st…

CATANZARO «Avremmo voluto evitare di intraprendere le vie legali, convinti come siamo che le battaglie per rimuovere privilegi e disuguaglianze a danno dei calabresi debbano disputarsi su un piano strettamente politico, attraverso la partecipazione democratica e consapevole dei cittadini».
Ma, gli attivisti del Movimento 5 Stelle non sono riusciti a immaginare altra soluzione che la «diffida e messa in mora del consiglio regionale». Lo scopo è quello di arrivare all`annullamento della delibera che ha giudicato inammissibile il referendum proposto sull`abrogazione dei vitalizi per i consiglieri regionali: «In mancanza di una risposta da parte degli organi competenti – scrivono i firmatari dell`istanza referendaria – non esiteremo a presentare un esposto alla Procura della Repubblica affinché gli organi inquirenti facciano luce su tutti i fatti e verifichino se la condotta dei consiglieri regionali, che hanno dichiarato inammissibile la richiesta di referendum, integri le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e omissione, nonché di ogni ulteriore ipotesi di reato».
Il M5S si è affidato all`avvocato Francesco Pitaro, del foro di Catanzaro. Per i pentastellati l`atto «si è reso necessario per le motivazioni totalmente infondate e pretestuose con cui il consiglio regionale ha respinto, nella seduta di settembre, l`istanza referendaria sul presupposto che ciò avrebbe comportato un onere sull`attuale bilancio e non un risparmio. In quella sede, infatti, si è sostenuto, senza un minimo di pudore, che il mantenimento del vitalizio permetterebbe alle casse regionali di accantonare una somma di oltre 3 milioni di euro derivante dalle trattenute ai singoli consiglieri regionali e che le stesse, in caso di referendum abrogativo, andrebbero restituite agli interessati». Una strana motivazione che, secondo il M5S, non terrebbe conto «del risparmio di oltre 25 milioni di euro che deriverebbe dall`abrogazione dei vitalizi e che lo stesso risparmio andrebbe ad incidere positivamente sui bilanci a venire, e non certo su quello attuale. A ciò si aggiunga che la deliberazione regionale non è stata nemmeno pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione, così come impone la legge regionale numero 13 del 1983, senza dimenticare i continui ritardi dell`Ufficio di Presidenza regionale, che ha lasciato trascorrere volutamente oltre due mesi (e non 5 giorni come impone lo statuto) per valutare l`ammissibilità dell`istanza referendaria, senza per giunta arrivare ad una decisione». (0020)